Tratto dalla pagina ufficiale Facebook dell'ASSOCIAZIONE GLORIE VIOLA
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Auguri Ricky! I particolari auguri delle “Glorie Viola” ad uno dei migliori portieri della storia
Il leggendario Albertosi compie oggi 76 anni
AUGURI RICKY!
Oggi compie settantasei anni Enrico (Ricky) Albertosi, leggendario portiere italiano degli anni sessanta e settanta, in forza alla Fiorentina dal 1958 al 1968.
Ricky, nato a Pontremoli (MS) il 2 novembre 1939, arrivò a Firenze dallo Spezia nell'estate del 1958. All'epoca il guardiano della porta viola era Giuliano Sarti, ed era impensabile che il diciannovenne Ricky potesse insidiargli il posto di titolare. Tuttavia Ricky ebbe modo di ritagliarsi il suo spazio, sfruttando nel migliore dei modi le poche occasioni che gli vennero concesse, a partire da quella relativa al suo esordio in Serie A, che avvenne il 18 gennaio 1959 in occasione della partita Roma-Fiorentina, che si disputò sul campo neutro di Livorno, e nel corso della quale egli si rese protagonista di una prestazione di altissimo livello, risultando indiscutibilmente il migliore in campo.
Anche negli anni successivi Ricky, pur sempre all'ombra di Sarti, si ritagliò il suo spazio. E se lo ritagliò talmente bene che il 15 giugno 1961 il Commissario Tecnico della Nazionale italiana Giovanni Ferrari lo fece esordire in azzurro nella vittoriosa partita che l'Italia disputò a Firenze contro l'Argentina, così venendosi a creare una situazione a dir poco paradossale: Ricky, riserva nella Fiorentina, giocò titolare nella Nazionale italiana! E, sempre da riserva della Fiorentina, Ricky fece parte della spedizione azzurra che disputò i Mondiali in Cile nel 1962.
Cosicché quando Sarti fu ceduto all'Inter - correva l'anno 1963 - nessuno si preoccupò per il futuro della porta viola: tutti - dirigenti e tifosi - sapevano che essa sarebbe stata in ottime mani.
E così fu.
Ricky disputò in maglia viola stagioni di grandissima qualità, rivelandosi un autentico fuoriclasse, e conquistando di prepotenza la maglia di titolare nella Nazionale azzurra, nonostante l'inspiegabile ostracismo iniziale del Commissario Tecnico Edmondo Fabbri, che per un certo periodo gli preferì il portiere del Bologna Negri.
Un lieve calo nella stagione 1967-1968 gli costò la permanenza a Firenze. Forse troppo frettolosamente la Fiorentina si privò di lui; è vero che alle sue spalle scalpitava il giovane e promettentissimo portiere Franco Superchi, ma è altrettanto vero che, con tutta la stima e l'affetto per il "Ciocio", Ricky era di un'altra categoria. Fatto sta che nell'estate del 1968 Ricky - insieme a Brugnera - venne ceduto al Cagliari in cambio di Rizzo, in un affare che suscitò molte perplessità e molte polemiche. I fatti, comunque, dettero ragione un po' a tutti: alla Fiorentina, che vinse subito lo scudetto anche grazie ad un grande Campionato disputato da Franco Superchi, al Cagliari, che vinse il tricolore l'anno immediatamente successivo non solo grazie ai gol di Gigi Riva, ma anche grazie alle straordinarie prodezze di Albertosi, ed allo stesso Albertosi, che si riappropriò di forza della maglia azzurra - strappandola all'emergente portiere Dino Zoff, che nel frattempo lo aveva scavalcato nelle gerarchie del Commissario Tecnico Ferruccio Valcareggi - e disputò un Mondiale messicano da favola, imponendosi indiscutibilmente quale migliore portiere del prestigioso torneo.
Sei anni al Cagliari, poi, nel 1974, alla non più verdissima età di trentacinque anni, il trasferimento al Milan.
Altri grandi Campionati disputati in maglia rossonera, risultando uno dei principali artefici dello scudetto della "stella", conseguito nel 1979 all'età di quaranta anni.
Un portiere straordinario, un fenomeno.
Un talento purissimo, fra i pali e nelle "uscite", in possesso di grandissime doti acrobatiche, di riflessi fulminei, e di un fisico eccezionale, qualità alle quali non era stata certamente estranea la generosità di Madre Natura, ma da lui comunque debitamente coltivate e sviluppate, e che gli hanno sempre consentito di esprimersi a livelli altissimi sebbene - così dicevano - non conducesse un vita privata propriamente ascetica.
Comunque fosse, in campo il rendimento era elevatissimo, e, al di là di tutto, era questo ciò che contava.
Ed infatti, i risultati conseguiti da Ricky nella sua eccezionale carriera parlano da soli: quattro Mondiali disputati, due da riserva (Cile 1962, Germania 1974) e due da titolare (Inghilterra 1966, Messico 1970). Ben pochi sono i calciatori di tutte le epoche che possono vantarsi di avere partecipato a quattro edizioni dei Campionati del Mondo. E se poi vogliamo proprio dirla tutta, giustizia avrebbe voluto la sua partecipazione ad un quinto Mondiale, quello disputatosi in Argentina nel 1978, al quale Ricky avrebbe senz'altro meritato di partecipare, e dal quale invece venne escluso, forse - così fu detto - su richiesta di Dino Zoff, che riteneva troppo ingombrante e "pericolosa" (per se stesso) la presenza di Ricky alle sue spalle.
Ricky appartiene certamente a quella ristrettissima cerchia di portieri da annoverarsi fra i più grandi nella storia del calcio mondiale di tutti i tempi. E' sempre difficile - se non impossibile - fare graduatorie di merito fra grandissimi calciatori di epoche diverse; il suo posto, comunque, è sicuramente in "prima fascia", accanto a Combi, Zamora, Yashin, Maier, Banks, Zoff, e pochissimi altri.
E' stato - a giudizio di chi scrive - il migliore portiere di sempre nella storia della Fiorentina (che pure ha annoverato ottimi portieri nelle sue varie epoche, Giuliano Sarti "in primis").
E' stato l'autore della più bella ed incredibile parata vista dallo scrivente in cinquanta anni di calcio, e compiuta proprio in maglia viola (anzi, in maglia grigia, il colore della maglia che generalmente indossava il portiere della Fiorentina negli anni sessanta) il 3 ottobre 1965, nel corso della gara Fiorentina-Torino.
Tiro di Orlando, Ricky, con uno splendido volo, devia sulla traversa; a due metri dalla porta è appostato l'attaccante del Torino Gigi Simoni, che, di testa, colpisce a botta sicura verso la rete. A questo punto succede l'inimmaginabile. Ricky, a terra in conseguenza del precedente "tuffo", violando le leggi dell'anatomia umana, vola verso il cielo con un balzo più che felino, afferra la palla e, accorgendosi di ricadere (con la palla in mano) al di là della linea di porta, la getta al di sopra della traversa. Un "mix" di agilità, potenza, riflessi, classe, intuito, intelligenza. Tutto in una frazione di secondo. Gigi Simoni si sta chiedendo ancora oggi, dopo mezzo secolo, come diavolo abbia fatto Ricky a negargli il gol. Una parata prodigiosa, che soltanto un fuoriclasse assoluto poteva compiere. Chapeau!
Tanti cari auguri Ricky, fantastico campione; sappiamo che la Viola ti è rimasta nel cuore, ed anche tu sei - e sarai sempre - nei nostri cuori.
Buon compleanno!
Roberto Romoli
Vice Presidente Associazione Glorie Viola
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