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Auguri Egisto! Pandolfini, il mito vivente del calcio fiorentino, compie 90 anni

L'associazione "Glorie Viola" ha tracciato un ritratto storico dell'ex campione viola, che, nella Fiorentina, ha praticamente ricoperto quasi tutti i ruoli

Roberto Vinciguerra

AUGURI EGISTO!

Oggi compie 90 (novanta) anni Egisto Pandolfini, nato a Lastra a Signa (FI) il 17 febbraio 1926.

Egisto Pandolfini è un'autentica "Gloria Viola", poiché rapppresenta sicuramente uno dei più importanti personaggi di tutta la storia della Fiorentina, nella quale ha praticamente ricoperto tutti i ruoli: calciatore, allenatore, direttore sportivo, e (soprattutto) responsabile tecnico del settore giovanile, che, essenzialmente grazie a lui, è stato il "fiore all'occhiello" della Viola per moltissimi anni, durante i quali sono stati raggiunti i traguardi più prestigiosi e "sfornati" calciatori di primissimo livello.

Da calciatore Egisto ebbe una brillante carriera. Era una mezzala di qualità e di quantità, di altissimo rendimento, e con spiccata propensione al gol. La Fiorentina se lo assicurò giovanissimo, nell'autunno del 1944, pagando una cifra piuttosto alta per l'epoca (circa tre milioni di lire), e lo fece nell'aprile 1945 in occasione delle gare valide per il girone dell'entroterra toscano.

In quella prima manifestazione del dopoguerra Pandolfini, nonostante la giovane età, si mise decisamente in luce, tanto che nella finale regionale disputata a Santa Croce sull'Arno il 27 luglio 1945 segnò una doppietta che consenti alla squadra viola di aggiudicarsi il primo titolo del dopoguerra grazie al successo per 3-1 sul Livorno.

Nel Campionato Misto Serie A-B del 1945-46 Egisto, chiuso nel suo ruolo da Gei, disputò solo 6 partite e i dirigenti viola decisero di mandarlo in prestito all'Empoli per fargli fare esperienza. Qui Egisto disputò un ottimo Campionato, e su di lui mise gli occhi il presidente della Spal Paolo Mazza, uno che difficilmente sbagliava. Ed infatti anche sul conto di Egisto non si sbagliò, tanto che lo stesso Egisto "esplose" e, segnando venti reti in trentuno partite, vinse la classifica dei cannonieri del girone "B" della Serie cadetta.

I dirigenti della Fiorentina si pentirono di averlo sbolognato così in fretta, e, su pressione dell'allenatore Luigi Ferrero, pensarono bene di riacquistarlo, anche se dovettero pagare alla Spal una cifra altissima per l'epoca (circa diciotto milioni di lire) per vincere la concorrenza dell'Inter e della Juventus; d'altra parte - si sa - gli errori si pagano, e la Viola pagò molto caro l'errore di non aver creduto fin dall'inizio nelle qualità di Egisto.

A Firenze Egisto giocò per quattro anni (dal 1948 al 1952), disputando stagioni di altissimo livello, che gli valsero il raggiungimento della maglia azzurra della Nazionale italiana, nella quale debuttò il 2 luglio 1950 in occasione dell'incontro Italia-Paraguay disputato a San Paolo, valido per il Campionato del Mondo 1950, che l'Italia vinse per 2-0, e nel quale Egisto festeggiò il suo esordio con un gol.

In maglia viola Egisto disputò centoquarantotto partite con trentasei gol all'attivo.

Nel 1952 la Fiorentina cedette Egisto alla Roma (che lo pagò ben sessanta milioni di lire); nella squadra giallorossa Egisto disputò quattro ottime stagioni (dal 1952 al 1956), segnando trenta gol in centoventi partite disputate.

Due anni all'Inter (dal 1956 al 1958) con otto gol in trentotto partite, per poi fare ritorno alla Spal (dal 1958 al 1960), e per chiudere infine la carriera di calciatore ad Empoli, ove, in qualità di allenatore-giocatore, vinse il Campionato di Serie D (1960-1961) e disputò il successivo Campionato di Serie C (1961-1962).

Nella Nazionale italiana Egisto disputò ventuno partite segnando nove gol, partecipò a due Campionati del Mondo (Brasile 1950 e Svizzera 1954) ed a due Olimpiadi (Londra 1948 ed Helsinki 1952), e gravitò per sette anni nel "giro" della stessa Nazionale, indossando anche, in cinque occasioni, la fascia di capitano.

Appese le scarpette al chiodo, Egisto venne assunto dalla Fiorentina ed iniziò la sua (nuova) avventura in viola quale allenatore delle squadre giovanili.

Guidò la Fiorentina nel Torneo di Viareggio 1965; poi assunse la carica di responsabile tecnico del settore giovanile.

Ed è proprio in questo ruolo che Egisto si è dimostrato un fuoriclasse unico, grazie alle sue straordinarie competenze calcistiche, al suo eccellente "fiuto" di "talent scout", ed alle sue impareggiabili doti di educatore (in generale) di giovani calciatori.

E' facile costruire grandi squadre e vincere trofei quando si ha alle spalle una società che dispone di grandi mezzi finanziari grazie ai quali può avvalersi delle prestazioni di campioni già formati; è molto più difficile, invece, costruire grandi squadre con mezzi finanziari limitati, quando l'unica possibilità per riuscire in tale intento è quella di investire le risorse economiche di cui dispone la società nell'acquisto di giovani od addirittura di giovanissimi virgulti di belle speranze, il cui futuro, però, è ancora tutto da scrivere.

Egisto Pandolfini, in qualità di responsabile tecnico del settore giovanile della Viola, è riuscito a compiere un miracolo irripetibile: quello di creare un settore giovanile in grado di fornire alla prima squadra linfa vitale per anni ed anni, fatto che ha consentito, addirittura, la conquista del secondo scudetto.

Superchi, Esposito, Ferrante, e Merlo, grandi calciatori che furono fondamentali per la conquista del Tricolore nel Campionato 1968-1969, vennero acquistati dalla Fiorentina, grazie alle capacità di "talent scout" di Egisto Pandolfini, quando erano soltanto dei ragazzini, e quindi a costi decisamente accessibili per le non pingui casse della società viola. Si aggiunga poi che anche per quanto concerne l'acquisto di Picchio De Sisti (correva l'anno 1965), che non era più un ragazzino (aveva ventidue anni), e che già aveva dimostrato di saperci fare con il pallone tra i piedi, fu decisiva la "spinta" che Egisto dette al Presidente Nello Baglini, assai titubante per l'alto costo del calciatore nonostante la sua giovane età; e quanto giusta sia stata la determinazione di Egisto nel caldeggiare l'acquisto di Picchio lo hanno dimostrato i fatti.....

Ci sono poi decine e decine di calciatori, oltre a quelli sopra menzionati, che furono "scoperti" da Egisto Pandolfini, ed acquistati dalla Viola, quando erano ancora giovanissime "pianticelle": basti pensare a Mario Bertini (che venne poi ceduto all'Inter nel 1968 per una cifra astronomica), a Mario Brugnera, a Giovanni Galli, a Moreno Roggi, a Mimmo Caso, a Vincenzo Guerini, allo stesso Giancarlo Antognoni (Egisto era schierato dalla parte di coloro che "spingevano" per il suo acquisto a tutti i costi, nonostante l'altissima cifra "sparata" dall'Asti Ma.Co.Bi., che causò una spaccatura nel Consiglio Direttivo della Fiorentina), a Claudio Desolati, a Paolo Rosi, a Maurizio Restelli, a Massimo Mattolini, a Carlo Bresciani, ad Antonio Di Gennaro, a Giovanni Guerrini, a Stefano Carobbi, ed a tanti altri ancora.

Tutti ragazzi sui quali Egisto (unitamente a valenti collaboratori da lui stesso scelti) non si era sbagliato, e che hanno consentito alla Fiorentina, nel corso del tempo, di conseguire prestigiosi traguardi a livello giovanile, e di allestire squadre competitive a costi contenuti nel massimo Campionato nazionale.

A tutto ciò si aggiunga che per molti di questi ragazzi, che si trovavano lontano da casa e dagli affetti familiari in età giovanissima, Egisto è stato un vero e proprio educatore, una sorta di "secondo padre", avendo impartito a molti di loro - al di là dell'aspetto strettamente calcistico - veri e propri insegnamenti di vita, adottando nei loro confronti un comportamento talvolta permissivo e comprensivo, talvolta duro e repressivo, a seconda delle circostanze. Egisto è stato dunque un punto di riferimento fondamentale per tutti i ragazzi che hanno fatto parte del settore giovanile della Viola, e tutti loro, al di là dei maggiori o minori successi calcistici conseguiti, lo ricordano ancora oggi con grandissima stima e con grandissimo affetto.

Recentemente, parlando con Egisto, gli ho detto che lui ha fatto per la Fiorentina qualcosa di infinito. E qui voglio ribadirlo.

Ed allora, carissimo Egisto, noi dell'Associazione Glorie Viola ti ringraziamo per tutto quanto tu hai fatto per la nostra Fiorentina, e ti abbracciamo forte con lo stesso amore infinito che tu ha donato alla Viola nel corso della tua vita.

Tanti auguri meraviglioso Egisto, buon compleanno.

Roberto Romoli

Vice Presidente Associazione Glorie Viola