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Altro tonfo per quello che concerne gli spettatori. Lo “spezzatino” soddisfa solo il calcio in tv

Nonostante i due big match, nell'ultimo turno di campionato è stato sfiorato, addirittura, il record negativo stagionale per quello che concerne le presenze negli stadi di Serie A

Roberto Vinciguerra

La scorsa settimana, dopo avere analizzato la situazione negativa che riguardava l'affluenza media negli stadi di Serie A (ed in particolare durante l'ultima giornata), avevamo chiosato con questa frase: "Durante il prossimo turno di Serie A, nonostante i 2 big match in programma che metteranno di fronte le prime quattro in graduatoria, il rischio di non arrivare, nuovamente, ai 22.000 spettatori di media a gara è molto alto".

Purtroppo siamo stati buoni profeti, ma neanche nell'ipotesi peggiore potevamo pensare che sarebbe stato sfiorato, addirittura, il record negativo stagionale, proprio nel turno in cui si incrociavano, come detto, le prime 4 in classifica. La media dell'ultimo turno, infatti, è stata solo di circa 19.200 spettatori, record comunque negativo stagionale se si considerano le giornate disputate nel week end.

Lo spezzatino quasi senza precedenti di quest'utimo turno (con gare 7 gare in giorni ed orari differenti e solo 3 partite di domenica pomeriggio) è stato letale, dunque, per quello che concerne l'affluenza negli stadi.

Se andiamo ad analizzare la media degli spettatori a gara degli ultimi 3 turni scopriamo che è stato di solo 19.300 spettatori a partita, molto vicina a quei 18.800 circa, media più bassa degli ultimi 50 anni nel massimo campionato italiano, stabilita nel 2006-07, quando Juventus, Napoli e Genoa erano in Serie B.

Rispetto alle prime 6 giornate di campionato, nel corso di queste prime 6 giornate del girone di ritorno sono stati già persi circa 65.000 spettatori, corrispondenti al 5%.

Le uniche a sorridere dopo questo "spezzatino" di partite dell'ultimo turno (letale per gli spalti della Serie A), sono state, ovviamente le televisioni, che hanno totalizzato circa 8.900.000 telespettatori globali (che, comunque, non si tratta neanche di record stagionale).

Sotto questo aspetto dobbiamo evidenziare il fatto che le sole 3 partite disputate la domenica pomeriggio hanno totalizzato, in totale, solo 194.000 telespettatori (con una media di soli 65.000 telespettatori a partita).

In questo momento le statistiche ci consegnano dei dati decisamente espliciti per quello che concerne la situazione dell'audience televisiva.

Mediamente, una gara di Serie A è seguita da circa 708.000 mila telespettatori, mentre per una gara disputata non in contemporanea a nessun altro incontro, la media sale a circa 1.130.000 telespettatori (che corrisponde al 62% in più).

Alla luce di questi dati, quindi, pare inevitabile, per la Lega, la scelta di spezzettare le partite per tenere alto il numero dei teespettatori, anche perché, la media dei telespettatori delle gare disputate in contemporanea è di soli 340.000 telespettatori a partita (cioé solo un terzo rispetto a quelle giocate non in contemporanea).

Il calcio italiano, probabilmente, si sta trovando di fronte ad una situazione quasi obbligata, e cioé favorire lo spezzettamento delle gare per tenere elevata l'audience televisiva, con la conseguente (ed inevitabile) forte diminuzione di presenze negli stadi (ed il fatto che la maggioranza assoluta delle gare stagionali, cioé il 54%, si sia disputata fino adesso sotto i riflettori, come mai è successo in passato, confermano questa teoria).