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1962: La grande Inter sbatte contro il viola

BATTITO VIOLA   Buffon, Picchi, Facchetti, Masiero e Guarneri: è questo il pacchetto arretrato dell’Internazionale di Helenio Herrera (chiamato in maniera come al solito geniale da Gianni Brera “Accaccone” per …

Redazione VN

BATTITO VIOLA

Buffon, Picchi, Facchetti, Masiero e Guarneri: è questo il pacchetto arretrato dell’Internazionale di Helenio Herrera (chiamato in maniera come al solito geniale da Gianni Brera “Accaccone” per distinguerlo dall’altro Herrera, Heriberto, soprannominato “Accacchino”) che il 21 gennaio del 1962 si presenta al comunale di Firenze da capolista. A parte il grandissimo Giacinto Facchetti (qui ci si deve alzare in piedi), allora nemmeno ventenne, non si tratta esattamente di difensori alle prime armi. Quel pomeriggio però sono umiliati da un loro futuro compagno di squadra che imperversa tra le loro linee affondando come una lama rovente nel burro. Il viola Aurelio Milani conosce un indimenticabile pomeriggio andando a segno per ben tre volte: al 20’ di testa anticipando proprio Facchetti, al 44’ di destro su imbeccata di Dell’Angelo e nella ripresa su centrata di Petris con un colpo al volo come soltanto i fuoriclasse si possono permettere evitando figuracce e ironie dei tifosi. Tra la seconda e la terza realizzazione di Aurelio c’è anche il turco Bartù che si siede al tavolo dei marcatori mettendo il proprio nome proprio allo scadere della prima frazione.

Non sappiamo se fu in quel giorno che Helenio Herrera decise che quel ragazzo di Desio avrebbe dovuto essere il centravanti nerazzurro dei futuri anni: sappiamo soltanto che i sessantamila tifosi presenti allo stadio in quel pomeriggio di sole, restarono anche loro estasiati dalla classe e dal senso del gol di questo attaccante ventisettenne arrivato qualche mese prima da Padova e che in quella stagione avrebbe vinto la classifica dei cannonieri insieme al brasiliano Mazzola, al secolo Altafini.

Il 4-1 finale dell’incontro vede la Fiorentina balzare in testa alla classifica del campionato raggiungendo, insieme al Milan, proprio l’Internazionale di “Accaccone” che immaginiamo assorto nei suoi pensieri quando, uscendo dal campo, stringe la mano al vincitore Hidegkuti e cerca quella di Aurelio per complimentarsi.

Massimo Cecchi - museofiorentina.it