«Mai stare senza sciarpa viola quando gioca la Fiorentina e mai stare senza bandiere viola. Ora è pure capolista, m’è venuta la febbre, forse è colpa sua. Sì è vero, sarebbe meglio non dire niente per scaramanzia, perchè c’è tutto il campionato davanti. Ma io tifo lo stesso Fiorentina e non me ne importa un fico. Siamo partiti col piede giusto. C’è già da festeggiare».
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Zeffirelli: “Altro che scongiuri, sogno lo stesso”
Il ruggito del regista: "Musica cambiata, giusto godersela"
Il regista Franco Zeffirelli, è un leone nonostante gli strascichi di una noiosa influenza. «Un leone viola sia chiaro».
Maestro quando la sua squadra fa la brava e lei che ne pensa?
«Penso che dovrei farmi ridare una gigantografia della Fiorentina di oggi, e come quella degli anni d’oro che terrei all’ingresso di casa. Era piena di autografi dei giocatori, dell’allenatore che era De Sisti, di calciatori come Giovanni Galli, Francesco Graziani, Giancarlo Antognoni, Daniel Bertoni: la Fiorentina di ‘meglio secondi che ladri’, insomma. Quella del 1982 che perse lo scudetto per le solite pastette della Juve. Orribile giornata e immensa gloria viola».
Dunque è permesso sognare?
«Se non si sogna, si muore ragazzi. Si deve sognare. Io ho ancora quello di vedere la Juve in B. La Juventus è stata la regina di un certo modo di fare calcio, lo sapevamo tutti. E anche se sono anti Juve a vita, devo riconoscere che in qualche modo questa squadra ha contribuito allo spettacolo calcistico».
Si parlava di gigantografia della Fiorentina, Maestro.
«Si ne vorrei un’altra con questa meravigliosa squadra di grandi calciatori. Lo dico senza mezzi termini: questa Fiorentina è miracolosa, sono sbalordito dai risultati che sta ottenendo, si vede che finalmente le nostre preghiere e i nostri sogni sono stati esauditi tutti insieme. La mia Firenze ha ritrovato l’orgoglio sportivo che mancava da troppo tempo e il merito va a chi ha pensato a questo progetto fin dall’inizio. I Della Valle hanno fatto davvero un capolavoro. Andrea mi vorrebbe sempre allo stadio. Ma come faccio? Per me è troppo faticoso. Ragazzi, allo stadio saltate anche per me».
Maestro: Fiorentina è...
«Sono le mie bandiere viola in giro per tutta casa, la sciarpa viola, e una maglia col mio nome che mi ha consegnato Prandelli in persona. Non è un caso che il pallone tenga insieme il Paese: sono a favore del campanilismo calcistico che impedisce l’emergere di altri campanilismi, ben più feroci. Mi fai dire forza Viola?».
La vuole azzardare una mini previsione?
«Realisticamente mi sa che ci sarà da soffrire, anche se la mia Fiorentina quest’anno ha già umiliato avversari molto importanti. Ma la magia della classifica va goduta anche ora, al presente».
A Firenze c’è stata la Brigata Zeffirelli e addiruttura la Curva Zeffirelli allo stadio. Che ricordi ha?
«Bellissimi, naturalmente. Sono tifoso viola da sempre e mi ricordo che iniziai ad arrabbiarmi negli anni Settanta. Era più forte di me, ero intollerante alle prepotenze bianconere. Diventai capofila della rivolta viola e entrai di rotta di collisione con un amico, Gianni Agnelli. Che mi chiamava a casa per cercare di calmarmi. Poi sì gli ultras avevano battezzato la Curva Zeffirelli. Mi ricordo che uno striscione diceva: ‘Zeffirelli non sei solo la Fiesole è con te’ e anche ‘Zeffirelli sindaco’».
Torniamo all’inizio Maestro: la Fiorentina è prima in classifica.
«Le straordinarie vittorie di questa grande squadra dimostrano una cosa l’Italia deve sapere: la musica è cambiata. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. E senza essere stati mai salvati dagli arbitri».
La Nazione
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