«Zauri mi disse che 18 giocatori della Sampdoria misero 100 mila euro a testa per pareggiare il derby con il Genoa. Soldi che servivano a pagare Milanetto, Criscito, Dainelli, Palacio e Marco Rossi, ma quest'ultimo si oppose alla combine. L'accordo prevedeva anche che, in caso di salvezza della Samp, i due derby dell'anno successivo sarebbero stati vinti dal Genoa». Questo è, in soldoni, il riassunto dell'intercettazione che ha fatto saltare sulla sedia il procuratore capo di Cremona, Roberto di Martino, tanto da fargli prevedere «effetti devastanti», «la cosa peggiore» tra quelle emerse nell'inchiesta sul calcioscommesse. A parlare è Massimo Leopizzi, capo ultrà genoano, poche ore dopo l'arresto di Milanetto, il 28 maggio, quando i siti internet avevano già diffuso le sue foto con Domenico Criscito davanti all'Osteria del coccio di Genova. La conversazione con un altro tifoso di nome Davide è stata intercettata dalla squadra mobile di Alessandria nell'indagine che ha coinvolto il pregiudicato Altic, amico di Sculli, e trasmessa a Cremona. Qualche particolare era già emerso, ma adesso la Gazzetta ha potuto leggere la trascrizione dell'intera conversazione. Avvertenza: Leopizzi al pm ha negato di aver incontrato Zauri, ha detto di avere riferito «discorsi da bar», ma al tifoso Davide fa capire il contrario. La Procura sta ancora indagando, non crede alla seconda versione di Leopizzi, ma ha dubbi sull'enormità della cifra che sarebbe servita per la combine (1 milione 800 mila). Nessuno, per ora, sa con certezza se quello che l'ultrà dice al telefono è la verità, se l'incontro con Zauri c'è stato davvero. Tocca ai magistrati verificarlo.
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“Zauri mi disse come volevano combinare Genoa-Samp”
«Zauri mi disse che 18 giocatori della Sampdoria misero 100 mila euro a testa per pareggiare il derby con il Genoa. Soldi che servivano a pagare Milanetto, Criscito, Dainelli, Palacio …
Quando tra le 17.22 e le 17.49 del 28 maggio Leopizzi parla con Davide, il capo ultrà è irritato e preoccupato per la diffusione delle fotografie in cui lo si vede con Criscito, pochi giorni dopo il derby. In quel periodo era sottoposto all'affidamento in prova e non poteva lasciare la sua casa di Urbe, in provincia di Savona. Questa violazione avrebbe potuto spingere il magistrato di sorveglianza a chiedere la detenzione in carcere: «Il mio avvocato mi ha già detto di preparare la borsa». Leopizzi dice che l'incontro tra lui, l'altro ultrà Filippo Fileni e Criscito era finalizzato «a fare il culo» al difensore («M'ha detto: perché non mi dai la mano? Gli ho detto: perché sei un uomo di merda... Perché ti sei venduto il derby. Lui m'ha cominciato a raccontare la storia del derby») e che Sculli era lì per caso e non per progettare con loro la combine di Lazio-Genoa, come sospettato dagli inquirenti. (...)
La Gazzetta dello Sport
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