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Zarate e Babacar i “guastatori”

I due entrano in corsa e ribaltano la partita

Redazione VN

Quando i cambi decidono la partita l’allenatore fa bella figura, logico e in questo caso meritatissimo, anche se Mourinho una volta - scrive La Nazione - commentò il gol decisivo di un panchinaro appena entrato con una dichiarazione anatomica: "Ringrazio soprattutto il mio fondoschiena". Non disse esattamente così, la parola era più corta, quattro lettere, il senso però è lo stesso. Diciamo che Sousa ha scelto benissimo i tempi. Quando chi entra dalla panchina riesce e a cambiare il senso della partita - magari in pochi minuti - significa che l’allenatore ha saputo lavorare anche sulla motivazione, sul senso di appartenenza. Significa che chi entra si sente importante come gli altri e questo succede solo nelle migliori famiglie.

Zarate e Babacar hanno ridisegnato la notte viola, il secondo avventandosi con i geni del centravanti sulla respinta di Handanovic e il primo entrando nelle azioni più pericolose, dimostrando di avere qualche conto aperto con l’Inter e probabilmente anche con se stesso. Dribbling, finte, ma anche tanta sostanza. E tiri in porta, mica in curva: tutti nello specchio. Zarate fra i migliori della Fiorentina entrando di rincorsa. Un rompitore di equilibri, un piccolo guastatore, il migliore per ora fra gli arrivi di gennaio in attesa di capire quando e dove potrà giocare Benalouane. Kone almeno era in panchina, anche se per caratteristiche ieri sarebbe servito poco in una partita così muscolosa, in cui la Fiorentina aveva bisogno di trovarsi a memoria per non cadere nel gioco dell’Inter chiusa e pronta a ripartire. Zarate, dunque, l’innescatore part time delle vittorie (col Carpi decise lui nel recupero, ieri ha avuto il 50% del merito sulla rete di Baba).