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Vlahovic, la notte della fuga. Fra tamponi e mail. Il PM vuole archiviare

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Una notte da 007

Redazione VN

Una vera e propria spy story la definisce La Nazione in edicola stamani. Stiamo parlando della 'fuga' di Dusan Vlahovic da Firenze e della contestazione che la Procura ha fatto al serbo. Stavolta, Dusan potrebbe essere salvo. Il pm Giovanni Solinas ha infatti chiesto l’archiviazione dell’indagine sull’ex attaccante viola e sulla sua “fuga“ dall’isolamento per sottoporsi alle visite mediche con la squadra bianconera. Il fatto è che l'ASL, quando il serbo partì nella notte, non lo aveva posto ufficialmente in quarantena. E un tampone fatto da solo, seppur positivo, non può precludere la mobilità di un individuo, questa la versione del magistrato. "Il serbo aveva lasciato la sua abitazione fiorentina nella notte tra il 27 e il 28 gennaio ed aveva raggiunto il “J-Hotel“ di Torino all’alba, dopo aver viaggiato in un’auto guidata da un autista. Quella mattina, il calciatore venne raggiunto dal responsabile sanitario della Juventus, Luca Stefanini, che lo sottopose a un nuovo test antigenico, con esito negativo. Così, quando alle 8.54, la Asl recapitò sulla mail di Vlahovic il provvedimento di isolamento, l’ordine era stato superato dalla guarigione". L'ex Viola aveva scoperto la sua positività alle 16.37 di sabato 22 gennaio. Al che, il medico Viola Luca Pengue informò l'ASL locale. Il 27, lo staff sanitario bianconero chiese al collega gigliato se ci fosse la possibilità di ottenere una deroga per andare a Torino. E qui arrivano le prime divergenze. Secondo Vlahovic, Pengue dichiarò, che dopo aver interloquito con l'ASL, non ci fossero problemi per il trasferimento. A differenza di quanto detto da Garofalo dell'Azienda Sanitaria Locale, che ha detto di aver chiesto al club bianconero un'istanza formale.

 

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