Alberto Gilardino non sarà l'unico osservato speciale del derby dell'Appennino. Sulla panchina rossoblu infatti siede Stefano Pioli, elegante difensore viola degli anni '90, adesso diventato allenatore ambito da molti club. Un derby, si sa, è però soprattutto passione. Come per Emiliano Viviano e Alessandro Diamanti. Il portiere-tifoso diventato grande proprio in Emilia contro il talento pratese, viola da giovanissimo e poi sbocciato altrove.
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Viviano e Diamanti, un derby per due
Una storia incrociata tra i tanti ex di Fiorentina-Bologna
La gara passerà anche dal loro duello incrociato, un derby nel derby che promette scintille. Emiliano è in forma, dopo le critiche di Napoli ha risposto parando un rigore a Parma e compiendo altri grandi parate su Milito a San Siro. I suoi Fiorentina-Bologna oltretutto sono stati spesso straordinari. Nel gennaio 2010 (i rossoblu vinsero 2-1) Viviano diventò addirittura insuperabile, tanto da togliere dall'incrocio dei pali un gran tiro di Montolivo allo scadere. In Emilia il numero uno ha vissuto i suoi anni migliori. (...)
Ma se a Bologna ricordano volentieri il portiere, i tifosi rossoblu adesso gongolano per Alino Diamanti. Cresciuto nel Santa Lucia — club che vide crescere Pablito Rossi e Bobo Vieri — di nonno Rodolfo Becheri, il trequartista mancino da piccolo sognava il viola: grazie al fallimento del club (che per Viviano volle dire addio), il sogno si avverò nel 2002. Vierchowod prima e Cavasin dopo però volevano tutto e subito e così Alino (appena 3 presenze in quella squadra) finì nel dimenticatoio: «Fu un vero peccato — racconta oggi papà Dario — andò a Firenze con tanta pazienza e voglia d'imparare, furono gli altri a non volerlo aspettare. In famiglia facevamo il tifo perché lui diventasse campione lì, ma la storia è andata in modo diverso». Diamanti ripartì dal Prato, per poi prendersi la rivincita in amaranto: «Livorno è stata la sua tappa fondamentale — continua il padre — il West Ham invece lo ha fatto maturare come uomo». Papà Dario giura che la partita di domenica per Diamanti «è una come le altre», «anche se in tribuna, amici compresi, saremo tutti lì per lui e forse questo lo emozionerà».
Ale e Emiliano si conoscono molto bene, ma in carriera non hanno mai giocato insieme. Il loro anzi è una sorta di incrocio di destini: a Firenze si sono dati il cambio a cavallo del fallimento, a Brescia Viviano parò 4 anni, ma Diamanti arrivò quando in porta c'era Arcari. E anche a Bologna la storia si è ripetuta: Viviano se ne andò nell'estate 2011, la stessa che vide l'arrivo in rossoblu del fantasista. (...)
Corriere Fiorentino
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