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Viola, prima di tutto l’allenatore

Ranieri-Zeman in volata. Occhio alle sorprese (COMMENTA)

Redazione VN

Prima l’allenatore e poi il resto. Scelte comunque complicate, il ruolo di Corvino sarà riempito da due/tre nuove figure e l’incastro dovrà funzionare bene dopo il cambio di filosofia: le decisioni importanti saranno prese dalla società, il gruppo di lavoro dovrà essere integrato e continuamente in contatto con i dirigenti. Ipotesi attualmente più probabile per quanto riguarda i ruoli: un direttore sportivo (Macia?), un supervisore con compiti manageriali (Oriali?), un responsabile autonomo del settore giovanile (Vergine potrebbe restare in una versione più responsabilizzata, ma deve ancora dare l’ok). Comunque tre figure al posto di una, anzi quattro, con Guerini confermato club manager.

Ranieri è un’idea che piace a una parte dei dirigenti, che stanno aggiornando il termometro delle reazioni dei tifosi. Pochissimi sarebbero entusiasti e questo forse peserà al momento della decisione, ma chi lo sa, in questo momento la Fiorentina sta cercanmdo di mettere la barra a dritta nel mare aperto. Ranieri sarebbe una soluzione di ritorno — ha già allenato al Fiorentina negli Anni Novanta — e sicuramente ha uno spessore internazionale visto il suo passato (Atletico Madrid, Valencia, Chelsea). Gli ultimi anni non sono stati esattamente indimenticabili, con gli esoneri di Roma, Juventus e Inter.

Sarebbe invece accolto con entusiasmo il boemo Zeman, uomo di grandi silenzi e formidabili rischi tattici in campo. Per questo piace: i tifosi viola hanno bisogno di ritrovare il divertimento perduto una stagione mortificante e a nessuno sfugge l’appeal di un tecnico che mette in campo squadre strambe ma spettacolari. Ieri Zeman ha lasciato aperto uno spiraglio, anche qualcosa di più: «Non credo che la Roma sia interessata al sottoscritto, i viola non so. I tifosi mi vorrebbero? Penso di sì, perché alla gente piace il mio modo di fare calcio, ai dirigenti non so, dovete chiederlo a loro».

Ci sono poi altri nomi presi in considerazione in questo momento di rifrullo viola. Pioli rientra nel poker dei più citati insieme a Gasperini, quarto nella classifica ammesso che ci siano preferenze così definite. La scelta dell’allenatore ha comunque una priorità netta, anche perché l’investimento sul tecnico sarà quello più «pesante» a livello economico: logico che la società voglia riflettere bene prima di affidare le chiavi tattiche di una squadra che è tutta da ricostruire. Per questo la decisione dovrà essere ancora più soppesata.

Ci può essere una possibile sorpresa che arriva dall’estero. E’ stato fatto il nome di Benitez, che però ha un ingaggio altissimo e pretende una squadra all’altezza della sua fama. Piacerebbe senz’altro Bielsa, che un anno fa era anche nei programmi di Moratti (ma aveva già dato la sua parola all’Atletico Bilbao, con il quale è arrivato in finale in Europa League). E Luis Enrique? Anche lui ha estimatori all’interno della Fiorentina, ma chissà se dopo l’esperienza-choc della Roma vorrà restare in Italia.

tanti nomi, con due favoriti su tutti (Ranieri-Zeman), anche se la città viola ha già preso nettamente la sua posizione: l’uomo che parla poco, e quando parla attacca soprattutto la Juve, è in cima alla classifica.

Angelo Giorgetti - la Nazione