Seconda partita in trasferta dopo la mezza delusione dell’Olimpico, potrebbe essere una buona notizia visto che lo scorso anno la Fiorentina vinse 10 volte lontano da casa (34 punti, quarto miglior rendimento esterno del campionato). Potrebbe essere una buona notizia anche perché l’Atalanta non è forte come la Roma e i tre gol segnati in Europa League hanno vitaminizzato il morale di tutti i viola. Compreso quello di Montella (che ha sempre vinto contro i nerazzurri sulla panchina viola) pronto a ribadire i concetti che gli stanno a cuore. Fin qui i dati.
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Viola, ora tre passi per risalire
Caccia alla prima vittoria, adesso c’è più fiducia dopo il successo in Europa League. E Montella…
Poi c’è Gomez in fase di riabilitazione globale («Nel mio gioco manca la calma», ha ammesso Mario) e un poco stupisce che un campione così esperto soffra l’assenza del gol all’inizio della stagione: dev’essere pesante — nonostante i trascorsi ad alto livello, le frequentazioni top, eccetera — lo stress per non aver ancora soddisfatto la grandissima speranza di Firenze e l’investimento dei Della Valle.
Cuadrado si trova esattamente nella condizione opposta: era decisamente inclinato verso la partenza, è rimasto a Firenze e il mancato trasferimento in un grandissimo club non gli ha cambiato la vita. Anzi. Nelle prime apparizioni JC11 ha dimostrato che la voglia di giocare a calcio può essere superiore a qualsiasi calcolo (in attesa che il procuratore ridiscuta, com’è assolutamente giusto vista la valutazione del cartellino fatta dalla Fiorentina, un adeguamento dell’ingaggio).
Montella sta cercando di inserire i nuovi arrivi preservando il senso compiuto di una squadra fondata a centrocampo sulla tecnica di tutti e in particolare sulla qualità totale di Borja. Che oggi a Bergamo difficilmente giocherà, lasciando a meno di sorprese il posto a uno fra Mati e Kurtic. In attacco Ilicic e Babacar si giocano un posto e a qualcuno non sfugge un precedente: Gomez segnò a Torino contro la Juve proprio su assist dello sloveno.
Montella si avvia con circospezione a gestire la sua terza stagione a Firenze, circospezione relativa perché in ogni conferenza stampa non mancano riferimenti e messaggi trasversali: dopo quel «qualcuno s’è montato la testa», l’allenatore ha specificato di avere un’ottimo rapporto con la proprietà. E il riferimento al monte ingaggi che non è diminuito voleva ribadire — interpretazione condivisa — l’ingorgo in una super rosa con 33 giocatori. Complicato gestirla. I buoni risultati potranno aiutare.
La Nazione
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