La saga dello stadio Is Arenas, inferiore per numero di battaglie solo al Signore degli Anelli, continua a colpi di comunicati: si gioca qui e a porte chiuse, con grandissimo disappunto di Galliani («Campionato falsato») e formalissimo disinteresse della Fiorentina, che dopo mezzo pomeriggio di attesa lascia la replica all’ad Mencucci: «A noi piace giocare negli stadi pieni, non in quelli vuoti». Cronaca di una caotica vigilia percorsa da veleni calcistico-politici e indecisioni burocratiche capaci di mandare in tilt perfino la Lega, che sul proprio sito aveva spostato la partita a Trieste. Più o meno dietro l’angolo, ci si poteva arrivare a nuoto.
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Viola metteteci la testa
Il pari non serve a niente, vincere per sognare
Il Cagliari ha poco da chiedere alla classifica - dieci punti di vantaggio sulla terz’ultima - molto alle istituzioni per la storia infinita del suo nuovo stadio, una circostanza che la Fiorentina valuta con sospetto. Anche ADV nei giorni scorsi si è raccomandato con la squadra: occhio ragazzi, la partita decisiva non sarà contro il Milan, ma a Cagliari. Con questa certezza anche Montella ha preparato un match che arriva dopo tre vittorie consecutive (Chievo-Lazio-Genoa) proprio nel momento in cui la Fiorentina cerca di consolidare il suo aspetto di probabile grande squadra. Il Cagliari non dev’essere male se è riuscito a fare così tanti punti con un presidente agli arresti domiciliari e uno stadio senza agibilità: in condizioni normali potrebbe aver già vinto lo scudetto con nove giornate di anticipo.
Montella non ha un problema da poco, deve sostituire Borja Valero che c’è stato per 29 partite di fila guadagnandosi stima universale. Il prof di spagnolo sa gestire i tempi di gioco con equilibrio raro e - ammette l’allenatore viola - inimitabile. Al suo posto potrebbero giocare Migliaccio o Mati Fernandez, con la squadra apparecchiata con il solito, molto particolare 4-3-3 in grado di aumentare la densità a centrocampo grazie al movimento di Cuadrado e Pasqual, più i rientri di Jovetic e Ljajic. In difesa - e questa può essere una notizia dopo 5 giornate di esclusione - Roncaglia è favorito su Tomovic.
Alla fine di tutto, c’è uno sconfitto: lo stadio Is Arenas, che si avvia a ospitare un’altra partita senza pubblico. In che modo ancora non si è capito, ma dev’essere un modo sostanziale se ogni tipo di pressione - compresa quella messa in campo da Galliani, legato da antica amicizia con Cellino -è riuscita a interrompere la saga di Is Arenas. E il Cagliari parla apertamente di ritorsioni: «E’ stata una decisione presa per boicottare Cellino», ha dichiarato l’ad rossoblù Marroccu. Che sia un sabato di Pasqua sereno per tutti.
La Nazione
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