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Viola in crisi, il Chievo prova a vincere

«Se perdiamo diventa un inferno», ripetono preoccupati a Firenze. Tra i viola e l’inferno si para il Chievo. Che va in Toscana con tre punti in più rispetto alla Fiorentina …

Redazione VN

«Se perdiamo diventa un inferno», ripetono preoccupati a Firenze. Tra i viola e l'inferno si para il Chievo. Che va in Toscana con tre punti in più rispetto alla Fiorentina (36 contro 33) e la consapevolezza di dover reggere un mezzo assalto. I padroni di casa vogliono, o meglio sono costretti a imporsi, per tentare di allontanarsi dalla zona calda e riaggiustare quel feeling con i tifosi incrinatosi definitivamente dopo il recente cappotto interno con la Juventus; non a caso, sono poco più di 15mila i sostenitori attesi al Franchi. Segnano poco, inoltre, Amauri e compagni, un po' come il Chievo. Ma, a differenza della truppa pandorata, hanno molto da perdere, questo pomeriggio. Così si prospetta il quadro ideale per i gialloblù, che saranno messi sotto pressione fin dal primo minuto e qualche spazio in più per il contropiede potrebbero trovarlo.

I duelli abbondano. Quelli in fascia, probabilmente, saranno decisivi. Delio Rossi ritaglia il suo 4-4-2 addosso a Marchionni e Vargas, i rifornitori di cross per Amauri. E si affida parecchio all'estro di Jovetic, che si è perfettamente ripreso da una leggera influenza. Su Marchionni veglierà Boukary Dramè (occhio al possibile turnover con Bojan Jokic) con l'aiuto dei raddoppi dell'americano Michael Bradley. Su Vargas, uno tra Nicolas Frey e Gennaro Sardo: il francesino potrebbe spuntarla, alla fine, essendo più propenso alla copertura rispetto a «Tamburino», ma ovviamente molto dipenderà dall'impostazione di gara voluta da Mimmo Di Carlo. Chi manderà poi, il Chievo, su Amauri? Probabilmente Dario Dainelli, che avendo indossato il viola dal 2004 al 2010 conosce bene l'ambiente e, in particolare, Jovetic (chissà che non possa dare una mano a Marco Andreolli in marcatura). Come il Siena di Sannino, che sette giorni fa strappò il pari al Bentegodi, la Fiorentina schiera due mediani davanti alla difesa, Behrami e Montolivo: compito del trequartista, allora, prenderli d'infilata. Di Carlo, zeppo di alternative e quindi di dubbi sulla formazione, potrebbe cercare più qualità del solito inserendo dal primo minuto, in quel ruolo, Rinaldo Cruzado; sarebbe, tra l'altro, la prima sfida in serie A con un connazionale per Vargas, che alla vigilia ha dichiarato: «Stimo molto Cruzado, per il Perù è un punto di riferimento e giocarci contro sarebbe per me molto stimolante». Altra questione di non poco conto: su quale attaccante far leva per mettere in difficoltà il totem della retroguardia altrui, cioè Natali? Sul piano fisico Alberto Paloschi non vanta la stessa stazza. E Mimmo da Cassino potrebbe preferirgli il francese Cyril Théréau, ch'è anche l'avanti pandorato a vantare la miglior intesa con Sergio Pellissier. Non si esclude nemmeno un 4-3-2-1, con Cruzado e Théréau sulla stessa linea, dietro il capitano. Mentre il 3-4-3 provato in settimana, a Peschiera del Garda, dovrebbe fungere da alternativa nello svolgimento del match (come d'altronde è già accaduto più volte quest'anno). L'uomo più chiacchierato della settimana, Francesco Grandolfo, siederà in panchina. Chiaro che se Paloschi dovesse essere escluso dall'undici, le chance d'esordio a gara in corso, per il 19enne di Castellana Grotte, finirebbero per calare. In ogni caso, prima di partire per la Toscana, ieri, il baby bomber pugliese (utilizzato soltanto con la Primavera, fin qui) ha raccontato un po' della sua fibrillazione: «Mi dispiace per gli infortuni di Moscardelli e Uribe, ma adesso scalpito per giocare e poter mettere in pratica quanto ho appreso in questi mesi di allenamenti con la prima squadra».

Corriere del Veneto