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Viola in campo per ottanta minuti poi il crollo

Tra i viola prove negative di Tatarusanu, Alonso, Astori, in parte Vecino e Badelj

Redazione VN

Sesta vittoria consecutiva per la Juve, che si chiude e riparte in formato cinico aggirando dalle fasce il palleggio viola, ma anche schiacciandolo al centro. Cuadrado subito e Mandzukic-Dybala nel finale ribaltano il senso di una partita - scrive Angelo Giorgetti su La Nazione - che la Fiorentina aveva impostato con speranze opposte, senza avere poi la forza (anche fisica) di sostenerle: la sconfitta si appesantisce negli ultimi minuti con il tris di Dybala e allora diventa più difficile giustificare la serata di una squadra che resta, comunque al secondo posto in classifica a quattro punti dall’Inter. La Juve invece risale quarta, continuando il galoppo cominciato un mese e mezzo fa. Il 3-1 forse non ridimensiona le ambizioni della Fiorentina, ma aggiunge una sfumatura più concreta ai dubbi sulla tenuta del gruppo portante.

In particolare alcune prove negative (Tatarusanu, Alonso, Astori, in parte Vecino e Badelj) alla fine condizionano il rendimento di una squadra partita con un’autostima che avrebbe dovuto sostenerla meglio. E invece alla distanza è uscita la Juve, che ha chiuso i rubinetti del palleggio e soprattutto i corridoi verticali (Kalinic ingabbiato) depotenziando in questo modo le migliori qualità viola. Qui sono mancate le armi di riserva. Qui - per impossibilità di trovare alternative - la Fiorentina ha mostrato i propri limiti. E in contropiede, con la difesa pochissimo inappuntabile, la Juve ha chiuso il cerchio rendendo più dura da sopportare la sconfitta.