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Viola con le porte girevoli

Solo Lupatelli certo di restare. La situazione Viviano

Redazione VN

In principio, subito dopo l’anno maledetto della serie A mantenuta all’ultima giornata, fu Sebastien Frey. Fu uno dei primi innesti dell’allora direttore sportivo della Fiorentina, Pantaleo Corvino, uno dei primi mattoni attorno a cui nacque il rinascimento viola. Dopo il francese, passato al Genoa (e infortunato dell’ultimo minuto), le porte in casa viola sono sempre state girevoli. Prima c’è stato l’arrivo di Boruc, il polacco che avrebbe dovuto mettere il fiato sul collo al collega e che alla fine, complice anche un infortunio, gli ha strappato la maglia da titolare, poi è arrivato Viviano. Intanto per una stagione, prestito oneroso ed eventualità di riscatto a fine stagione. La continuità tra i pali non è mai andata oltre le sessantadue presenze in campionato. Come se non bastasse, quest’anno ad optare per l’alternanza è stato lo stesso tecnico viola Vincenzo Montella. Per il momento, l’unico ad aver la certezza di restare è il solo Cristiano Lupatelli, l’uomo spogliatoio, il terzo portiere, quello che fa da collante e pure da mentore, senza però mai aver giocato un minuto in una competizione ufficiale. Ha parato un rigore, decisivo ai fini del risultato, nella prima amichevole estiva vera dei viola, contro il Verona (Viviano, appena ufficializzato, ancora non era a disposizione della squadra), ma niente di più.

E’ un po' come se si fosse scatenata una sorta di maledizione dei numeri uno, come se dopo il francese che lasciò il ritiro viola, a Sappada, tra le lacrime, sue e dei tifosi, si fosse creato il vuoto.Boruc non è mai entrato nel cuore della gente. Talvolta, anzi, quel suo modo di fare distaccato ha pure urtato la suscettibilità della tifoseria. Viviano, invece, il portiere innamorato della Fiorentina ancor prima che di sé stesso, si è dovuto impermeabilizzare a tutto, anche alle critiche taglienti di chi non gli ha risparmiato mai nemmeno una sbavatura. Neto, il brasiliano acquistato da Corvino quando sembrava che pure Boruc si fosse infortunato, è stato forse l’unico in grado di conquistare le simpatie della gente. Adesso, però, tocca alla dirigenza viola.

Viviano sta facendo di tutto per cercare di aprire un ciclo, il suo, nella squadra per cui ha rinunciato a tutto pur di arrivare, ma nelle prossime settimane ci sarà da fare i conti con la realtà. Zamparini vorrebbe sette milioni e mezzo per il riscatto del cartellino, la Fiorentina difficilmente intende andare oltre i cinque. La fumata, però, alla fine potrebbe anche arrivare a metà strada. A maggior ragione se il club siciliano non dovesse riuscire nell’impresa di centrare la salvezza.

Un ingaggio come quello del portiere viola diventerebbe difficile da sostenere, specie per un giocatore sul quale non si è mai voluto scommettere davvero.

L’appuntamento è rimandato a fine stagione. Parlarne adesso sarebbe prematuro, oltre che inutile. Anche l’entourage del giocatore è sereno. Da metà aprile in avanti comincerà a sondare il terreno, consapevole del sogno di Emiliano di continuare a vestire la maglia viola. E di aprire un ciclo. Come Frey, arrivato in prestito e riscattato a fine stagione.

La Nazione