Vincenzo Montella era di casa al maxi-centro sportivo del Catania Calcio. Lo ricordano tutti, quando l’estate scorsa, un attimo dopo aver rescisso il contratto con Pulvirenti per imbarcarsi verso Firenze, si presentò a Torre del Grifo (il nome della struttura sportiva alle porte della città siciliana) per salutare Catania e la sua gente. E, si racconta, per dare un’ultima occhiata d’invidia a quel centro sportivo capace di competere con le cittadelle in formato Champions dell’Europa che conta.
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Vincenzo e il Catania Storia di un amore che pareva infinito
Oggi prenderà qualche fischio, Catania voleva sognare con lui
E’ un'oasi di verde l’impianto che il Catania ha voluto e realizzato a tempo di record (o quasi). Ci sono quattro campi regolamentari (due in sintetico), tribune che fanno invidia a molti stadi di B, albergo, centro congressi, palestre (addirittura 10) ed è qui che il perfezionista Montella ha spiccato il volo verso Firenze. Verso il sogno di arrivare, meglio se alla fine di questa stagione, a sedere su una panchina che lo porti in giro per l’Europa. Montella a Catania ha lasciato un ricordo perfetto. Motivatore, preparato, instancabile, concreto, ambizioso: definizioni che gli attaccano addosso coloro che appena qualche mese fa se lo coccolavano. Difetti? Nessuno se non quello di aver fatto una scelta di vita e aver accettato le lusinghe del progetto Della Valle. Che nel calcio, comunque, non è poco. E per molti profuma soprattutto di tradimento.
Già, ma alla fine anche scegliendo Firenze, Montella è riuscito a non far agitare troppo Catania e i suoi tifosi. Chiamarla simpatia forse sarebbe eccessivo, ma il fatto che Vincenzo abbia deciso di salire un gradino alla volta (e quindi passare dalla panchina rossoblù a quella viola) senza aver tradito la Sicilia per volare chissà dove (se parli di Inter, Juve o anche Roma, a Catania vengono i brividi), è un qualcosa che è riuscito a non cancellare il feeling fra Montella e la piazza siciliana. Nonostante tutto questo però, nonostante la stima e quelle lunghe giornate a Torre del Grifo, oggi l’allenatore della Fiorentina si ripresenterà a Catania per la prima volta da ‘nemico’ e come tale dovrà essere considerato. Strana l’atmosfera che si respirerà allo stadio. Sì, perché Montella, l’ex allenatore dei sogni, qualche fischio se lo beccherà per forza. La ragione è semplice: Catania voleva continuare a sognare con lui.
La Nazione
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