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Vietato esaltarsi per una vittoria in amichevole. Ma la Fiorentina è cresciuta

Restare con i tacchetti per terra dopo aver battuto il Real Madrid senza Rossi e Cuadrado. Ma è tutto così lieve, anche a caldo, che la tentazione di farsi prendere …

Redazione VN

Restare con i tacchetti per terra dopo aver battuto il Real Madrid senza Rossi e Cuadrado. Ma è tutto così lieve, anche a caldo, che la tentazione di farsi prendere la penna è irresistibile. Dov’è la fregatura? Ci dev’essere, da qualche parte. Proviamo allora a tenere bassi giri dell’entusiasmo. Per esempio è stata una partita amichevole, e poi tanti cambi, il clima poco esasperato, i numeri delle star a beneficio dello spettacolo, la vaghezza inespressa di una serata polacca di mezza estate. Tutto vero.

MA a margine di questo restano impressioni solide che vanno oltre, superando il valore estemporaneo della vittoria di Varsavia: la Fiorentina ha carattere e un marchio di gioco che le in questo precampionato le ha permesso di superare avversari buon livello a latitudini lontane (la tournée sudamericana) e squadre decenti in Europa (Malaga e Real Betis). Merita rispetto e considerazione una squadra che riesce a ritrovare dignità anche dopo essere andata sotto al 4’, fra l’altro per eccesso di ottimismo, facendosi trovare impreparata da Di Maria e Cristiano Ronaldo. Se c’è un senso, possiamo individuarlo nella crescita consapevole del gruppo: la Fiorentina ha imparato a sopravvivere alle sbandate, le doma, risale la corrente perché non improvvisa.

La vittoria contro il Real _ importantissima, prestigiosa _ passa addirittura in secondo piano rispetto a queste conferme in arrivo da Varsavia. In sintesi: gruppo solido, alternative serie, senso di squadra. Forse non è abbastanza per esaltarsi, ma per sognare un po’ - senza passare per provinciali - magari sì.

Angelo Giorgetti - La Nazione