Lunga intervista di Matias Vecino al Corriere Fiorentino. Ecco i passaggi più interessanti:
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Vecino: “Scudetto? Abbiamo l’obbligo di provarci. Il Napoli mi voleva, ma…”
Il centrocampista della Fiorentina si racconta ad Ernesto Poesio del Corriere Fiorentino
Vecino, com’è stare il primo posto?
«Bellissimo, una grande soddisfazione, ce la stiamo godendo, ma sappiamo che nel calcio conta solo il presente».
Vi aspetta un ciclo di ferro in effetti. Quanto si decide nelle prossime settimane?
«Molto, saranno giorni importanti. Se facciamo bene queste partite allora tutti ci guarderanno in modo diverso davvero».
La prima grande partita è con il Napoli, contro un allenatore che lei conosce benissimo. Cosa si aspetta dal suo vecchio maestro?
«Sarà una partita difficilissima, perché loro giocano bene e hanno giocatori molto importanti. E poi c’è il mister che sono sicuro preparerà come sempre la gara in ogni minimo dettaglio. È uno che studia fino in fondo gli avversari, e sarà difficile per noi. Anche noi però siamo in un bel momento e abbiamo un allenatore che prepara al meglio ogni gara».
Magari potrebbe raccontare a Sousa qualche segreto di Sarri...
(ride,ndr) «In effetti sì, anche se per il momento il mister non mi ha chiesto niente. In realtà sappiamo bene come gioca il Napoli. Rispetto a Empoli ha cambiato qualcosa comunque, visto che l’anno scorso giocava con il trequartista e adesso invece ha scelto le tre punte».
Nella sua crescita è stato un allenatore importante. Ce lo racconta?
«Se sono qui è in gran parte grazie a lui perché dopo Cagliari ho fatto un passo avanti molto importante. Mi ha sempre dato fiducia, fin dal primo giorno, facendomi giocare e migliorandomi sia tatticamente che difensivamente. È uno che parla chiaro. Ha grande carisma, con due parole ti colpisce dentro. A volte può anche far male, mi faceva arrabbiare quando a caldo dopo la partita mi diceva tutto in faccia, pero poi capisci che lo sta facendo per migliorarti. Mi diceva: “Ti devi preoccupare quando un allenatore non ti dice nulla”».
In estate Sarri ha anche provato a strapparla alla Fiorentina. Quanto è stato davvero vicino al Napoli?
«Sinceramente? C’è stato qualche interesse da parte loro, ma io non ci ho nemmeno mai davvero pensato. Certo, fa piacere sapere di essere apprezzato, ma il mio solo pensiero era ed è giocare nella Fiorentina. Nel gennaio del 2013 sono arrivato qui dall’Uruguay per questo, per fare bene a Firenze. I primi mesi nemmeno avevo il passaporto ma ho voluto ambientarmi, conoscere questa città e la società. La domenica venivo allo stadio per guardare la Fiorentina, sapendo che ci avrei giocato anche io. Non è stato semplice a 21 anni lasciare la mia famiglia. Quindi quando questa estate il mister mi ha fatto capire che avrei avuto spazio e che puntava molto su di me, non ho avuto nessun dubbio su cosa dovessi davvero fare».
Anche tra voi parlate di scudetto?
(ride, ndr) «Io dico che quando uno sogna è giusto che lo faccia al massimo. È bello vedersi lì sopra a tutti, sappiamo che è molto dura e siamo realisti. Però abbiamo l’obbligo di provarci. In fondo che facciamo, diciamo agli altri: “Passate avanti voi?»
E poi un centrocampo come quello della Fiorentina mica lo hanno in molti. Il bello è che siete tutti diversi...
«È vero. C’è Borja che sta facendo un campionato eccezionale, è bellissimo giocare con lui. Badelj invece è più abituato davanti alla difesa, a dare i tempi, è molto tecnico. Infine Mario Suarez che è aggressivo, forte di testa».
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