La Fiorentina parla sempre più argentino, o meglio spagnolo. Ecco cosa scrive Ernesto Poesio oggi sul Corriere Fiorentino.
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Vamos, una Fiorentina sempre più argentina
Ancora arrivi dal sudamerica e precisamente dall'Argentina
Magari sarà perché la Bombonera, forse lo stadio più famoso di Buenos Aires, è ispirato proprio al Franchi di Firenze. Oppure perché il più grande attaccante della storia viola parlava con quella cadenza inconfondibile che all’orecchio dei tifosi della Fiorentina provoca sempre un tremendo «effetto nostalgia». Di motivi insomma sembrano proprio essercene parecchi per spiegare quel feeling naturale che, almeno per quanto riguarda il calcio, non manca di certo fra Firenze e l’Argentina.
Dicevamo dell’accento, lo stesso dei nuovi arrivi Tino Costa e Mauro Zarate che troveranno nello spogliatoio viola due ciceroni come Gonzalo Rodriguez e Facundo Roncaglia. Questo, per restare ai tempi di oggi
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«Vamos, vamos Fiorentina», dunque, con la maglia viola sempre più sudamericana e succursale di quella albiceleste . E la nutrita colonia potrebbe perfino allargarsi a breve viste le trattative per Lisandro Lopez e Mammana (entrambi difensori) che i viola hanno messo nel mirino da tempo. ...
l cambio di rotta nel mercato viola, la ricerca di giocatori argentini (oppure uruguayani che per caratteristiche calcistiche non sono poi così distanti) non appare affatto casuale. Il carattere decisamente ruvido (quando si parla di stare in campo) degli eredi di Batistuta e Maradona, e la loro naturale adattabilità al calcio italiano sembrano proprio fare al caso di Paulo Sousa, il cui calcio è decisamente più speculativo che appariscente del tiki-taka delle ultime stagioni viola.
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