«Questa telenovela è durata fin troppo, sono qui per risolvere la situazione con la società». Parole di Montella a inizio giugno 2012. Con l’Aeroplanino che si recò a Torre del Grifo per chiudere (in anticipo rispetto al contratto) col Catania e accasarsi a Firenze. Pradè era volato in Sicilia qualche giorno prima per rispetto verso il club: il prestito di Salifu come parziale contropartita chiuse il cerchio della trattativa. Montella planò a Firenze.
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Una storia di amore e di bel gioco finita male
«Questa telenovela è durata fin troppo, sono qui per risolvere la situazione con la società». Parole di Montella a inizio giugno 2012. Con l’Aeroplanino che si recò a Torre del …
DIVERTIMENTO Il nuovo ciclo viola iniziò così. «Ci faccia divertire, riporti la gente allo stadio, renda la città orgogliosa della sua squadra». Questo il diktat dei Della Valle ai nuovi protagonisti. Il rischio retrocessione, le botte di Delio Rossi con Ljajic, la desertificazione del Franchi: il 2011-12 era stato tutto questo. Serviva voltare pagina e i risultati non tardarono ad arrivare. Gioco spumeggiante e risultati di pari passo, fino al 4° posto. Calcio offensivo attraverso un centrocampo di palleggiatori l’idea rivoluzionaria. Portata avanti con stile. Davanti fantasia al potere col tridente Cuadrado-Jovetic-Ljajic. E la stagione successiva, quella 2013-14, portò sviluppi. L’arrivo di Gomez, spalla ideale di Rossi, sembrava il preludio a grandi successi. Gli infortuni bloccarono i sogni, ma fu ancora quarto posto. Con la finale di Coppa Italia persa col Napoli in un contesto, però, complicato visto quanto accaduto fuori dall’Olimpico. A fine stagione i primi mal di pancia del tecnico. «Servono rinforzi» il mantra di Montella. Poco apprezzato dalla proprietà.
INCOMPRENSIONI L’ annata appena finita comincia malissimo. Poi la squadra si riprende e vola in tutte le competizioni, con successi di prestigio. La vittoria di un trofeo pare logica conseguenza. Lo 0-3 casalingo con la Juve, con eliminazione dalla Coppa Italia, crea scompiglio. La sconfitta col Siviglia malumori tra tecnico e tifosi. «Non meritiamo di essere derisi» tuona Montella. Frattura ricomposta con la festa dell’ultima giornata. Più difficile sanare i dissidi con la società. «Devo parlare con la proprietà, capire se c’è ancora entusiasmo, servono investimenti, urge chiarezza». Frasi ripetute spesso e poco accettate dalla famiglia Della Valle. Si arriva al grande freddo, alla guerra dei comunicati fino all’esonero di ieri. Una storia meravigliosa chiusa con una rottura fragorosa.
La Gazzetta dello Sport
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