Senza fare drammi e con sano realismo, converrà cominciare a chiedersi cosa sta succedendo alla Fiorentina. Ormai è abbastanza chiaro a tutti, anche a quelli che di solito mettono la testa sotto la sabbia, che questa squadra non è più la stessa. Di calcio, pali, sfortuna, episodi, diremo dopo, quello che ci preoccupa è l’atteggiamento. Abbiamo (e non da oggi) la fastidiosa sensazione che questo gruppo abbia perso la voglia di dimostrare e di lottare, sia imborghesito, seduto, faccia tutto con sufficienza. Tanto per gradire. Ci sembra (ma speriamo di sbagliare) che ognuno privilegi gli interessi personali, non più quelli della squadra. E non soltanto per i contratti da rinnovare. Difettano il cuore, la rabbia, la grinta e anche la spinta emotiva. Esasperiamo: sembra che la Fiorentina non giochi più con gioia, ma soltanto perché deve giocare.
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Una squadra spenta e quel male oscuro da far guarire subito
L’articolo di Enzo Bucchioni sul QS: “Preoccupa l’atteggiamento della squadra. E Pizarro è un peso”
Se è così, dovranno essere bravi la società e l’allenatore a immettere una grande dose di motivazioni. Dalla psicologia applicata al calcio, alle prestazioni sul campo, il discorso è una conseguenza.
E’ vero (come dice Montella) che è dura fare a meno di Rossi e Gomez. E’ altrettanto vero che con qualche legno in meno (ieri Aquilani) e qualche episodio a favore in più, la classifica sarebbe logica. Ma sta diventando un caso l’approccio alle partite: spesso il primo tempo è regalato. Possiamo discutere anche certe scelte come Kurtic, palesemente stanco dopo la nazionale. Ci è sembrato che Pioli conoscesse meglio la Fiorentina di quanto Montella non conoscesse la Lazio. Rigiocare come con l’Inter è stato un errore. La Lazio fa il 4-3-3 con due finte ali, forse era meglio un modulo speculare, magari con Joaquin e Cuadrado esterni e Baba centrale con Mati al posto di Kurtic. E questo lentissimo Pizarro è un peso. Di sicuro non avremmo tolto Babacar (la Lazio ha ripreso metri), ma ognuno ha le sue idee e noi ci fermiamo qui. Andiamo avanti invece con la nostra richiesta principale: vogliamo una Fiorentina diversa e chi deve farlo intervenga subito con decisione. Il tempo per rimediare non manca.
Enzo Bucchioni - QS
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