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Una partita maledetta. C’è poco da stare allegri

La sconfitta di ieri non può esser dipesa solo dai contrattempi

Redazione VN

Inciampare in se stessi, come ha fatto ieri la Fiorentina, provoca parolacce. Allontanate i bambini. Tutto -scrive Giampiero Masieri su La Nazione - non può essere dipeso dai cosiddetti contrattempi. Mancava Bernardeschi, squalificato, E uno. Ilicic, fresco goleador, è potuto entrare a gioco lungo. E due Badelj si è infortunato.

E tre. Ma non può bastare, eh no. Il fatto è che c’era poco della Viola che conosciamo per contrastare la Lazio 1900 (complimenti) venuta su da una società podistica, e semmai di strada ne ha fatta tanta ieri sotto gli occhi di Stefano Pioli, ex difensore della Fiorentina che quando giocava imparava il mestiere di allenatore, lo diceva il suo capo.

Brutto inciampo dunque per la Viola, ed escludiamo naturalmene che ce ne siano di belli. La Lazio non si è messa dì ad aspettare e difatti c’è voluto un salvataggio di Astori sulla linea per evitarle subito un gol.

A proposito di difensori ecco che Gonzalo Rodriguez, ammonito e già diffidato, salterà la trasferta di Milano. Mike Bongiorno avrebbe gridato »Allegria!» Era un signore, molto educato. Noi no, ma evitiamo parolacce, ammesso che non le dicano i bambini.