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Una Fiorentina dal volto sudamericano

Pradè e Macia puntano su una squadra tecnica, è una nuova era

Redazione VN

A pensarci bene non poteva essere che così. Dopo due stagioni difficili, senza risultati e senza gioco, la ripartenza della Fiorentina non poteva che iniziare dalla ricerca della qualità. E così Daniele Pradè ed Eduardo Macia, dopo aver messo sotto contratto un allenatore giovane dal calcio rapido e offensivo come Montella, sono partiti alla ricerca di giocatori «dai piedi buoni», in grado di assicurare un salto tecnico decisivo a una squadra che la scorsa stagione è risultata tra le meno prolifiche del campionato.

Per riuscirci il duo di mercato viola ha scelto di virare sul mercato sudamericano. Cuadrado, Roncaglia e soprattutto Mati Fernandez (fantasista di grande talento anche se da rilanciare) tracciano la strada su cui si sta muovendo la Fiorentina. E potrebbero non essere gli unici a parlare spagnolo in casa viola. Le possibilità che dal Napoli arrivi l'uruguaiano Gargano aumentano di giorno in giorno (come spiegato nell'articolo di mercato), mentre il sogno per la mediana resta il brasiliano Ralf, che parlerà pure portoghese ma potrebbe assicurare muscoli e grinta (oltre a una buona dose di tecnica) a Vincenzo Montella.

Un cambio di rotta (e di nazionalità) rispetto al passato che i tifosi della Fiorentina sembrano già apprezzare. In fondo dalle parti del Franchi i sudamericani sono sempre stati accolti con simpatia ed entusiasmo a volte perfino eccessivo come la scorsa stagione nel caso di Santiago Silva, accolto come il nuovo Batistuta (eresia) e salutato a gennaio senza avergli visto controllare un pallone. Quello che sembra apririsi dunque appare come un nuovo ciclo nell'era Della Valle (che giovedì festeggeranno i dieci anni di presidenza). (...)

«Se non possiamo vincere almeno divertiamoci», è questo il pensiero che circola ormai da tempo tra i tifosi. Pradè e Macia sembrano ora averlo intercettato su input della proprietà (come dimostra l'entusiasmo ritrovato di Andrea Della Valle). La Fiorentina che sta nascendo, ma su cui ancora Montella ha potuto lavorare solo in parte, dovrà prima di tutto puntare sul gioco. Si spiega così anche la possibilità che Jovetic, una volta abbandonato il sogno di migrare verso Torino, venga utilizzato nella posizione di prima punta. Un modo per non dare punti di riferimento agli avversari, esaltando la tecnica dei trequartisti e delle ali come Fernandez e lo stesso Cuadrado. Una Fiorentina «modello Spagna», con tanti sudamericani in campo e un direttore tecnico che si è fatto conoscere al calcio internazionale grazie al suo lavoro nella Liga. Le basi per tornare almeno a divertirsi. Anche senza conquistare il vertice.

Ernesto Poesio - Corriere Fiorentino