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Un tempo per uno, ma il gol è sempre un muro da scalare

Oggi si parlerà molto di Ilicic, eroe e antieroe. L’incipit dell’articolo di Ferrara su Repubblica

Redazione VN

La Fiorentina prende un punto a San Siro grazie a un bel secondo tempo e al discusso Josip Ilicic che, dopo le ottime prove in Europa, finalmente esalta i tifosi con un sinistro che fa secco Abbiati e salva la sua squadra da una sconfitta che avrebbe messo in circolo quella dannata parolina chiamata crisi. Il Milan aveva trovato il vantaggio con un colpo di testa di De Jong durante un primo tempo giocato a bassi ritmi durante il quale la squadra di Montella non ha mai visto la porta avversaria. Poi il tecnico ha azzeccato i cambi: quelli di uomini e di modulo. Più sostanza in mezzo (Vargas) e Ilicic a dare una mano in avanti. Così è nata un’altra Fiorentina. Ed è arrivato il gol del pareggio.

Oggi, inevitabilmente, si parlerà molto di Josip Ilicic, eroe e antieroe a settimane alterne, ragazzo destinato a essere osannato o maledetto, tra partite anonime e giocate supreme. Al di là di tutti i discorsi sull’estetica del suo calcio, a volte sonnacchioso, altre prepotente, la verità è che lo sloveno si ritrova più facilmente in partite che gli offrono gli spazi giusti per la sua cavalcata, quella che fatica a esprimersi negli spazi stretti dei tocchi e tocchetti in orizzontale. Ecco perché in Europa ha sempre fatto bene, ecco perché contro il Milan ha esploso la sua potenza al termine di una ripartenza nella profondità. Ecco, la profondità. Questo è il problema di questa Fiorentina, che ha difficoltà a inserire i suoi uomini in zona gol.

L'articolo integrale di Benedetto Ferrara su Repubblica in edicola!