Il numero dei palloni toccati dagli attaccanti del Milan racconta lo svolgimento della partita meglio di qualunque altra cosa. Ibrahimovic interviene in 68 azioni, Maxi Lopez in 38. Poche, troppo poche, e la colpa non è certamente dei due, ma dei compagni che non riescono mai a innescarli e a metterli in condizione di pungere. Di solito Ibrahimovic tocca circa 80-85 palloni a partita, e questo è il segnale chiaro di una manovra (quella rossonera) troppo lenta e prevedibile. Il problema sta proprio nella velocità di esecuzione, decisamente al di sotto di uno standard accettabile. Il motivo di un simile atteggiamento? Poca benzina nel serbatoio, la sfida di Champions League contro il Barcellona si è fatta sentire. E' questa la ragione che ha portato i rossoneri, dopo l'1-1 realizzato da Jovetic, a cercare il gol del vantaggio passando dai lanci lunghi indirizzati a Ibrahimovic. Se con la manovra con ci arriviamo, proviamo a buttarla in mezzo questo il pensiero di Ambrosini e compagni. Un'idea non proprio illuminante.
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Un solo maxi-attaccante si chiama Jovetic
Il numero dei palloni toccati dagli attaccanti del Milan racconta lo svolgimento della partita meglio di qualunque altra cosa. Ibrahimovic interviene in 68 azioni, Maxi Lopez in 38. Poche, troppo …
Tanto impegno A guardare le cifre non si può certo dire che Maxi Lopez non abbia inciso. E' vero che tocca pochi palloni (38), ma è altrettanto vero che quei pochi sono pesanti. Innanzitutto è sull'argentino che viene commesso il fallo giudicato da rigore, ed è sempre lui a sfiorare il bis con un bel diagonale che si stampa sul palo. Maxi Lopez tira 3 volte verso la porta della Fiorentina, ma di lui bisogna ricordare anche 2 sponde (molto preziose per l'inserimento dei compagni), 1 lancio, 1 cross. Non gli si possono certo rimproverare l'impegno (sempre al massimo) e l'agonismo: 4 contrasti vinti, 2 persi, 1 intercettazione riuscita, 1 palla recuperata e 3 perse. E, a testimonianza della grinta che l'argentino ha messo in campo, ci sono pure i 3 falli commessi: significa che si è sempre proposto per il pressing offensivo e che era nella zona d'intervento.
Genio puro Se al Milan non sono bastati Ibra e Maxi Lopez per mettere in cassaforte la vittoria, alla Fiorentina è stato più che sufficiente Jovetic. Geniale nelle giocate e nelle intuizioni. E, soprattutto, autentico leader, sempre pronto a caricarsi sulle spalle tutta la squadra. Jovetic tocca 76 palloni, sbaglia pochissimi passaggi (soltanto 5), calcia 3 volte in porta e 2 volte fuori, effettua un bellissimo lancio smarcante, regala 4 sponde ai compagni e porge un assist d'oro sui piedi di Amauri per il definitivo 2-1. Più di così, obiettivamente, non avrebbe potuto fare. Jovetic, di questa Fiorentina, è il valore aggiunto ed è a lui che si deve chiedere la sforzo maggiore per raggiungere la salvezza. Un solo neo nella prestazione del montenegrino: 11 contrasti persi. Deve mettere la gamba con più decisione, come si dice in gergo (forse lo frena il vecchio infortunio). I 9 palloni persi, invece, sono figli di tentativi offensivi non andati a buon fine: quando uno rischia, e Jovetic rischia spesso per cercare la giocata migliore, è logico sbagliare. Ma l'importante è avere il coraggio di provarci, e Jovetic ce l'ha.
Andrea Schianchi - la Gazzetta dello Sport
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