La partita della Fiorentina a Cagliari balza di preopotenza in testa alla classifica delle peggiori prestazioni stagionali dei viola, superando anche il secondo tempo di Udine. Una sconfitta senza attenuanti che arriva inaspettata non tanto per il risultato quanto per il modo sconfortante con cui la Fiorentina ha giocato, meglio sarebbe dire non ha giocato. Si è arresa? Peggio: non si è presentata. Difficile capire come in una partita decisiva (ma lo sono tutte, se le ambizioni viola mirano alla Champions), la squadra abbia smarrito le sue caratteristiche migliori conservando, anzi dilatando, quelle peggiori che sono la lentezza e la prevedibilità della manovra, che di solito diventanto perfino una qualità, se il palleggio porta allo smarcamento finale e alla conclusione, ovvero sia al tiro in porta e all'occasione da gol, due opzioni del tutto sconosciute nella partita di ieri sera. Anche giocando ininterrottamente fino a martedì prossimo una Fiorentina così non avrebbe combinato nulla. I motivi? Al di là delle scelte di Montella che non si possono definire nemmeno sbagliate, perché il nulla è continuato anche con le modifiche dell'allenatore, trasformandosi al massino in un quasi nulla, il motivo principale è stato l'impressionante deficit di prestazioni individuali.
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Un quasi nulla che sorprende e mette il freno
La partita della Fiorentina a Cagliari balza di preopotenza in testa alla classifica delle peggiori prestazioni stagionali dei viola, superando anche il secondo tempo di Udine. Una sconfitta senza attenuanti che …
Tutti sotto tono, con Roncaglia forse in testa alla lista anche per l'ingenuità del fallo da rigore. Tutti inferiori a sé stessi, escluso Borja Valero che è entrato nel secondo tempo dando una leggera scossa all'insignificante torpore generale. La lista delle delusioni è lunga più o meno quanto l'elenco dei giocatori scesi in campo. Più che cercare gli ignoti o fin troppo palesi motivi della sconfitta, bisogna dire che la Fiorentina non può permettersi prestazioni di questo livello. Può permettersi anche di perdere, ci mancherebbe altro, ma non di perdere in questo modo. Matri non pervenuto e mal servito, Anderson ancora lontano dalla forma, Ilicic disperso, Pizarro lentamente, troppo lentamente preciso.
E via via tutti gli altri, come si usava dire per gli ordini di arrivo delle corse ciclistiche. Soltanto che qui non è arrivato nessuno. La Fiorentina non può permettersi prestazioni così. Il cammino è lungo, ma il passo va reso più svelto.
Sandro Picchi - Corriere Fiorentino
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