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Un punto e Babacar per ritrovare fiducia. E battere la sfortuna

L’editoriale di Enzo Bucchioni sul QS: “Zamparini rivuole Ilicic? Dateglielo”

Redazione VN

Quando il calcio era diverso, c’era chi metteva la firma per un pareggio in trasferta con tanto di X sulla schedina. Mettiamola anche noi, ripartiamo da questo punticino prima meritato, poi strappato con orgoglio. Certi risultati e certe partite servono a ritrovare morale e fiducia nei momenti difficili e questo è innegabilmente un momento difficile. Per restare nell’archeologia calcistica (oggi ci è presa così) i colleghi dell’epoca avrebbero scritto che «la Fiorentina ha preso un brodino». Caldo, naturalmente. Ma da Torino portiamo via anche la sensazione di una squadra leggermente cresciuta, più veloce nel muoversi e nel far correre la palla.

Su tutto, però, s’accende la luce di Babacar. Giocando con continuità e nella giusta posizione, sta dimostrando che in serie A ci può stare per tecnica, fisicità, rapidità e abilità nei movimenti. Il gol è una perla, Bernardeschi che conosce bene il compagno, gli ha messo un assist alla Totti o alla Pirlo. Tanto per far capire di che talento parliamo. Se questi due sono il futuro, anche al presente stanno facendo molto comodo. E qui non possiamo non ricordare che ieri mancavano Rossi, Gomez, Cuadrado e Joaquin. Della serie, il gol chi lo fa? Già. La sfiga è pressochè infinita e con questo male (purtroppo) dobbiamo convivere. Ma non è nelle difficoltà che si vedono gli uomini veri? Proprio per questo chiediamo a tutti di più (anche la rabbia) in attesa dei rientri e di una condizione fisica migliore.

Qualche correttivo dovrebbe trovarlo Montella. Ad esempio, perchè non verticalizzare più spesso sui tagli di Baba? Mati trequartista è meglio di Borja e si è visto. La corsa di Kurtic serve eccome. Badelj fatica, ma crescerà. Pasqual basso soffre, ormai s’è capito. Zamparini rivuole Ilicic: dateglielo. Tutti dettagli per condire questa nostra sindrome da aeroporto: i motori sono accesi, ma la Fiorentina non decolla. Siamo impazienti.

Enzo Bucchioni - QS