stampa

Un primato viola atteso da oltre sedici anni

Nessuno gioca più, i ragazzi che popolavano la Curva Fiesole adesso sono genitori, altri magari nonni

Redazione VN

Renzi andava all'università, la Francia di Zidane stava sul tetto del mondo pallonaro, Cecchi Gori collezionava oscar su oscar con Benigni in regia, Ronaldo (l'originale) era a mani basse l'attaccante più forte del pianeta - scrive Stadio -. Un'altra epoca, un altro secolo. Già, bisogna sfogliare l'almanacco indietro fino alla stagione 1998-1999 per ritrovare la Fiorentina al comando della Serie A. Sono passati più di 16 anni dall'ultima volta.

Trapattoni, chiusa l'esperienza al Bayern Monaco, guidava una corazzata che partì a mille all'ora, neanche fosse Mario Bros in un videogioco della Nintendo, restando al comando per quasi tutto il girone d'andata, per poi crollare dalla 21esima giornata in poi. Scudetto in mano al Milan, con la Lazio bruciata in extremis. La Fiorentina chiuse al terzo posto, davanti al Parma, un'annata speciale perché il titolo fu accarezzato per mesi.

Firenze viveva di calcio dalla mattina alla sera: in media erano 35000 gli spettatori che riempivano il Franchi ogni domenica. Perché esistevano diverse certezze in campo: in primis Batistuta, capitano e bomber da 21 gol nella classifica dei marcatori, il genio di Rui Costa, i guantoni di Toldo a protezione dei pali, la sregolatezza di Edmundo, l'inossidabile Heinrich, poi Torricelli, Padalino, Cois e via dicendo. Nessuno gioca più, i ragazzi che popolavano la Curva Fiesole adesso sono genitori, altri magari nonni.