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MILAN, ITALY - MARCH 19: Hakan Calhanoglu of FC Internazionale is challenged by Nicolas Gonzalez of Fiorentina during the Serie A match between FC Internazionale and ACF Fiorentina at Stadio Giuseppe Meazza on March 19, 2022 in Milan, Italy. (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)
Non possono esserci tristezza e amarezza dopo una gara del genere, perché la Fiorentina esce da Milano con molte più certezze e consapevolezze di prima, riuscendo a soffrire, a ripartire, a impostare. Soprattutto senza snaturarsi neanche un momento, creando occasioni e portando sempre più giocatori nella metà campo avversaria, arrivando nell'area di rigore nerazzurra con grande densità contro i campioni d'Italia. L'analisi di Repubblica esalta il lavoro della squadra di Italiano, che stavolta limita folli disattenzioni e mancanza di approccio ma gioca con umiltà e consapevolezza. La prova della Fiorentina a San Siro è stata di grande temperamento, come quel Torreira che perde un incisivo ma continua a lottare, a ragionare, a richiamare i propri compagni.
Sotto porta i viola però non sono stati concreti e lucidi: Gonzalez, Castrovilli, Saponara sprecano nel primo tempo e dopo il vantaggio nel giro di cinque minuti l'Inter trova il pareggio con una disattenzione che coinvolge un po’ tutta la difesa viola e consente a Dumfries di toccare di testa. Peccato per l'occasione clamorosa nel finale di Ikoné, che corre verso Handanovic in campo aperto, strappa e si presenta così alla conclusione, non riuscendo a essere letale. La Fiorentina evita la beffa allo scadere con Biraghi che ci mette il corpo su Sanchez, ma l'1-1 è un risultato che consente ai viola di dare continuità e di uscire dal Meazza con tante più certezze sulla strada che porta all’Europa.
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