Il numero buono è tre. Tre vittorie per uno a zero, tre punti di distacco dal Milan. E volendo si possono aggiungere anche le tre consecutive formazioni sorprendenti di Paulo Sousa. Contro il Bologna il quasi ex tecnico viola ha agito da par suo mettendo in campo i meno attesi, ovvero sia Milic e Cristoforo, nomi sperduti nel ripostiglio dei giocatori archiviati. E ancora una volta, mentre lo stupore era alto, il risultato gli ha dato ragione, non tanto per la prestazione di Cristoforo (modesta) o per quella di Milic, comunque autore dell’assist per il gol di Babacar, quanto per il modo in cui è stato contenuto e aggirato il mediocre Bologna che Donadoni ha rinforzato in ritardo con l’ingresso di Dzemaili e Nagy. Se, come sentenzia un vecchio detto, tre indizi fanno una prova, allora si ha la prova che, nel momento stesso in cui si ipotizza che Paulo Sousa abbia sbagliato formazione, arriva il risultato a dimostrare che ha avuto ragione. Nel calcio il giudizio sta quasi tutto nel risultato. E, volendo argomentare in modo paradossale, si potrebbe aggiungere che Kalinic è stato ancora una volta decisivo, stavolta lasciando il posto a un Babacar in buonissima mezza giornata, visto che è entrato nel secondo tempo. E sempre nel conto delle cose inattese, o quasi, si può includere il Sanchez centrale difensivo che non ha sbagliato nulla anche se fa temere molto, dando l’impressione di dirigersi verso la soglia dell’errore per eccesso di disinvoltura, considerando la strana coordinazione dei suoi movimenti. Dunque, continua il sogno della qualificazione all’agognata ma fastidiosa Europa League, anche se è stato proprio dopo essere stata eliminata che la Fiorentina non ha più perso: due pareggi (Atalanta e Torino) e tre vittorie. Rimane questo modo di giocare da basket un po’ antico, avanti con palla corta e consegnata, avanti con l’emergente impressione che la squadra voglia entrare in porta con il pallone. Una singolare domanda si impone: quello che individuiamo come il principale difetto della Fiorentina si va forse trasformando, stando ai risultati, in una qualità? Per ora sì, nelle prossime otto giornate chissà.
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Un paradosso e tre indizi. L’articolo di Sandro Picchi
L'editoriale di Sandro Picchi sul Corriere Fiorentino
Sandro Picchi - Corriere Fiorentino
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