I colpi si chiamano Giuseppe Rossi e Sissoko. Il nome più intrigante in prospettiva è sicuramente è quello del giovane talento polacco Wolski. Larrondo è una scommessa, Compper un difensore di esperienza, Vecino un giovane centrocampista. Come noto Giuseppe Rossi tornerà in campo a metà aprile. Vecino, invece, si allenerà con la squadra ma potrà essere tesserato solo dalla prossima stagione per via di un passaporto comunitario previsto per marzo. Lasciano la Fiorentina con la formula del prestito Olivera, Cassani e Di Tacchio. I primi due vanno al Genoa, destinazione quasi automatica e rifugio di ex viola caduti in disgrazia. Il mitico Di Tacchio, invece, ha firmato per la Virtus Entella di Chiavari. A beneficio di chi avesse rimosso il nome di Di Tacchio dal suo hardware interiore, ricordiamo che stiamo parlando di quel giocatore acquistato anni fa per sostituire Kuzmanovic. E queste sono le cose buffe del mercato, che naturalmente non mancano mai.
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Un mercato per l’oggi con lo sguardo al futuro
“C’è anche qualche problema irrisolto”: l’articolo di B. Ferrara (COMMENTA)
Chiaramente salta all’occhio il fatto che la Fiorentina non è riuscita a rinforzare la linea d’attacco con un professionista del gol. Un giocatore concreto. Quello che tanti chiedevano, soprattutto Montella, che per rimediare aveva promosso Toni titolare ottenendo ottimi risultati finché Toni ha retto fisicamente. Beh, va detto che nelle ultime ore Pradè ci ha provato ad accontentare il suo allenatore. Perché Rossi arriverà poi, e perché Larrondo è tutto da verificare. Ma il mercato delle punte è rimasto dappertutto a zero o quasi. A parte l’operazione Balotelli, si è mosso poco o nulla. Il fatto che l’Inter abbia preso Rocchi e la Juve Anelka la dice lunga. Certo, un po’ di rammarico c’è, ma sarebbe ingiusto girare il coltello nella piaga. La Fiorentina lavora seguendo una programmazione precisa. Alcuni pezzi del puzzle sono andati a posto subito, altri ci andranno più in là. Ma di sicuro non si può dire che non sia stato fatto un salto in avanti per la crescita di questa squadra. Sissoko aggiunge peso al centrocampo. Wolski, sulla carta, dovrebbe essere un vice Jovetic più concreto di Ljajic (non ci vuole molto, di questi tempi). Compper è il centrale mancino che Montella aveva chiesto ai suoi dirigenti. Vecino in futuro sarà (o dovrebbe essere) il vice Aquilani e Giuseppe Rossi il top player offensivo.
Quindi abbiamo assistito a un mercato per l’adesso e per il poi,con qualche problema irrisolto, oltre all’attacco. Romulo e Llama, come alternative sugli esterni, lasciano un po’ a desiderare. Il vice Pizarro ancora non c’è (ma trovarne uno forte a gennaio non è certo uno scherzo). Infine c’è il caso portiere, dove tutto poteva accadere e nulla è accaduto. D’altra parte anche qui niente era facile e l’idea di rilanciare Viviano non dovrebbe essere sbagliata, tenendo conto del fatto che comunque a fine stagione la società può fare scelte diverse. E su tutto questo i dirigenti lavoreranno da ora in poi, pensando a un mercato estivo che si prospetta ancora molto vivo e intrigante. Intanto, dando uno sguardo alla nuova rosa, ci si accorge che del passato resta poco o nulla mentre dal punto di vista tattico l’innesto di Sissoko rende il centrocampo più duttile e pronto a eventuali metamorfosi. La Fiorentina è una squadra che deve uscire da un tunnel di sfortuna e assenza di gol per provare a trasformarsi da bella sorpresa del campionato a squadra adulta e ambiziosa. E adesso solo a questo si dovrà pensare. Sul campo. E ricordando che il ritorno di El Hamdaoui può aggiungere una variabile in più per ritrovare la porta e i gol, è quasi banale dire che a questo punto la Fiorentina dovrebbe riuscire a rintracciare alla svelta Jovetic. Quello vero. Quello che oltre a fare numeri la porta la vedeva eccome. L’inghippo è tutto qui. Il resto, da oggi in poi, sono solo discorsi.
Benedetto Ferrara - La Repubblica
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