Dove lo metti, lui sta. E soprattutto, quando si parla di lui, bisogna evitare i luoghi comuni sui giovani poco inclini ad adeguarsi. Perché negli ultimi due mesi Federico Bernardeschi, praticamente, ha giocato ovunque. E perché lo stesso Sousa è rimasto più che soddisfatto di come ha reagito.
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Un jolly a tutto campo. E Berna fa felice Paulo
Dove lo metti, lui sta. Che crescita per il gioiello viola
In effetti, se qualcuno storce il naso di fronte al ruolino di marcia del giovane di Carrara, farà bene a rileggersi quanto affermato dal tecnico viola dopo la sconfitta con la Roma. In riferimento a una rosa che appare corta, infatti, Sousa ha tagliato corto appellandosi alla crescita, in particolare, di Bernardeschi. «Il nostro obiettivo è quello di migliorare i giocatori che abbiamo a disposizione — fa notare l’allenatore vi — e tra tutti sto assistendo alla crescita tremenda di Bernardeschi. Federico ha una grande voglia di fare bene e la prestazione con la Roma è stata di altissimo livello». Se il tifoso pretende anche gol e giocate, le parole di Sousa sono il miglior premio a una prima parte di stagione assolutamente positiva, tanto più se anticipata da una doppietta in amichevole contro il Barcellona. Per le prestazioni, certo, ma anche per la continuità d’impiego dettata dalla straordinaria duttilità di Federico. Le caratteristiche del jolly c’erano già, sin dai tempi delle giovanili viola, ma dalla prima giornata a oggi quel che colpisce è il suo rendimento, rimasto intatto a prescindere dal ruolo.
Tra campionato ed Europa League, su un totale di 12 gare, Bernardeschi ne ha giocate 9 da titolare (in due è entrato dalla panchina), con un gol all’attivo segnato a Lisbona contro il Belenenses. Quel che colpisce di più, però, non sono soltanto i numeri, ma le zone del campo in cui è stato schierato. Inizialmente trequartista a ridosso della punta, accanto a Ilicic e poi a Borja Valero, è stato successivamente adattato al tridente offensivo, nel 4-3-3 sia a destra che a sinistra, ritrovandosi infine a fare il tornante sulla sinistra in Portogallo o ancora il terzino sinistro come accaduto contro la Roma.
Complice l’assenza di Alonso per infortunio, Bernardeschi ha coperto tutta la fascia sinistra, arrivando al momento del tiro con scarsa lucidità (l’occasione sprecata nel secondo tempo) ma anche salvando la porta di Tatarusanu con un intervento alla disperata su Pjanic. Corsa e tecnica, com’è nella sua natura, ma anche compiti di copertura ai quali non è mai venuto meno. Nel mezzo, poi, ci sono anche le recenti prestazioni con l’Under 21 di Di Biagio, con tanto di gol su rigore e assist per il gol vittoria del giovane Parigini contro l’Irlanda. Un bottino di primissimo piano, tanto più per un classe 1994, forse meno appariscente dei 4 gol fin qui realizzati da Babacar tra campionato ed Europa League, ma che lo incorona tra i giocatori più utilizzati da Paulo Sousa, nonché tra i più duttili di tutta la rosa a disposizione. Alla faccia della loro (presunta) scarsa elasticità mentale dei giovani.
Corriere Fiorentino
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