Un girone fa Vlahovic prendeva la rincorsa verso la definitiva esplosione. In panchina era arrivato da poco Cesare Prandelli che prese una decisione precisa: fiducia incondizionata al serbo per sette o otto partite, poi il momento del bilancio. E contro il Sassuolo, vista l’assenza del rigorista Pulgar, toccò proprio al classe 2000 calciare un rigore che in quel momento pesava come un macigno. Rincorsa decisa, pallone da una parte portiere dall'altra: il mondo di Vlahovic è cambiato da quella sera. Questo quanto troviamo scritto nell'edizione odierna del Corriere Fiorentino. D’un tratto è salito sulla giostra giusta, quella del divertimento e del successo. Dopo quel gol al Sassuolo, ha replicato per due gare consecutive contro Verona e Juventus. Poi uno stop solo col Bologna prima di andare di nuovo a rete sfidando Lazio e Cagliari. Ancora reti mentre la squadra scivolava in classifica. Un mese fa, se possibile, ha fatto un altro sprint. La tripletta al Benevento dopo una settimana molto pesante all’interno dello spogliatoio. Una vittoria fondamentale per tirare una boccata d’ossigeno. Le dimissioni a sorpresa di Prandelli, il suo mentore, dopo il Milan avrebbero potuto farlo vacillare. Ma così non è stato. Ancora gol, uno prezioso per pareggiare in casa del Genoa e due contro l’Atalanta alimentando l’illusione della rimonta.
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Un girone fa Vlahovic prendeva la rincorsa verso la definitiva esplosione
Dopo quel rigore contro il Sassuolo, il giovane attaccante viola non si è più fermato
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