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«Un concorso internazionale per il Franchi»

La proposta arriva dall’Ordine degli architetti

Redazione VN

Trasformare l’elegante ma un po’ vecchiotto stadio Artemio Franchi in una moderna struttura sportiva? Certo che si può. Anzi, si dovrebbe. Sempre meglio che rovinare l’area Mercafir.

Ne è convinto l’ordine degli archuitetti fiorentini, che più volte ha criticato la proposta di traslocare a Novoli l’eventuale circo calcistico-sportivo del Campo di Marte. Adesso che si torna a valutare l’idea di mettere le mani sullo stadio comunale, anche l’ordine continua a sostenere i vantaggi di un intervento sulla monumentale costruzione di Pier Luigi Nervi, l’ingegnere specializzato nell’edilizia civile che progettò lo stadio “Berta” di Firenze. Fu lui a vincere il concorso internazionale del 1930: la sua soluzione fu giudicata la migliore per la raffinatezza strutturale — con le particolari scale elicoidali e la famosa Torre Maratona —. per l’impatto delle strutture totalmente a vista e per l’attenzione al contenimento dei costi di costruzione.

E anche oggi gli architetti propongono proprio questo: un concorso internazionale per dare un nuovo futuro allo stadio di Nervi.

«Non crediamo serva l’archistar di turno — afferma Alessandro Jaff, nuovo presidente dell’ordine —, che non è certo garanzia di risultati ottimali. Assai meglio sarebbe che l’amministrazione comunale lanciasse un concorso aperto a tutti coloro che volessero misurasi in questa sfida».

Certo, trattandosi di un edificio storico vincolato dalla sovrintendenza va trattato come un monumento, quale è. Ma ciò non dovrebbe impedirne l’adeguamento funzionale: «Va tenuto conto che Nervi aveva pensato a un progetto sobrio caratterizzato da linee essenziali — prosegue Jaff — e questa sobrietà andrebbe mantenut. Ma ciò non significa che con i giusti materiali e la giusta progettazione non si possano ottenere risultati soddisfacenti da tutti i punti di vista: estetico, funzionale, urbanistico».

Il vantaggio sarebbe poi evitare lo snaturamento dell’area Mercafir dalla sua vocazione di centro agroalimentare. «Non avrebbe senso realizzare il nuovo stadio a Novoli solo perchè vi si trova lo spazio necessario — continua Mario Perini,che ha appena passato il testimone di presidente dell’ordine degli architetti al collega Jaff —. La struttura Mercafir andrebbe valorizzata invece sul fronte dell’eccellenza alimentare, incentivando i progetti del chilometro zero e di tutto ciò che riguardi le produzioni del territorio. Per l’adeguamento dello stadio Franchi, in linea teorica si può fare tutto, dalla copertura all’ampliamento: basterebbe che Della Valle stabilisse il budget da spendere, l’amministraione comunale definisse i parametri infrastrutturali e che la sovrintendenza ponesse i vincoli della tutela monumentale. Dopodichè basterebbe dare la parola a un bel concorso internazionale».

La Nazione