Alla fine Vincenzo Montella è stato accontentato. Il nuovo allenatore viola aveva chiesto uno staff ampio, all'avanguardia, in grado di curare ogni piccolo particolare del lavoro quotidiano. E così è stato. L'Aeroplanino si avvarrà di ben 10 collaboratori, a cui andranno ad aggiungersi il comparto medico viola (Galanti e Manetti, ma anche il preparatore addetto agli infortuni Damir Blokar), il club manager Vincenzo Guerini e ovviamente i magazzinieri. Una vera e propria squadra di calcio, nella squadra di calcio.
stampa
Un Aeroplanino con dieci ali E c’è il mago delle punizioni
Nello staff Gianni Vio, quello dei 4.830 modi per battere un corner
Entrando nello specifico, il vice Montella sarà Daniele Russo, già secondo di Spalletti e Ranieri ai tempi della Roma e diventato braccio destro del tecnico viola dal febbraio 2011, quando Vincenzo divenne capo allenatore giallorosso. Russo, ex calciatore di Perugia e Pescara, da solo aveva diretto la Cisco Roma e le giovanili giallorosse, prima di iniziare l'avventura da vice. Un fido di Montella è anche il preparatore atletico Emanuele Marra: era alla Roma da neanche un mese quando Montella venne promosso allenatore della prima squadra. Marra lo seguì e da lì cominciò l'ascesa.
Confermato, come collaboratore tecnico, anche l'ingresso di Nicola Caccia, amico d'infanzia di Montella (sono entrambi di Castel Cisterna) e già vice di Novellino a Livorno. Bomber di razza (ha segnato 142 gol tra A, B e C), Caccia vanta anche l'attestato di direttore sportivo: il campo però è la sua vita e l'idea di lavorare col suo amico Vincenzo (le loro famiglie abitano a 100 metri di distanza) è stata più forte della voglia di mettersi in proprio. Tra i nomi più conosciuti, entra in Fiorentina pure Stefano Desideri, ex centrocampista di Roma e Udinese: farà il collaboratore dell'area tecnica.
L'uomo che però è destinato a stuzzicare più di tutti le fantasie dei tifosi, si chiama Gianni Vio, il mago dei calci piazzati: «Ci sono 4.830 modi per battere un corner» disse una volta. Qualcuno lo prese per matto, ma basta fare una ricerca su internet per capire che Vio fa sul serio. Un esempio? 17 novembre 2008, al Massimino si gioca Catania-Torino. Mentre Mascara calcia una punizione, Plasmati, davanti al portiere, si cala i pantaloncini tra lo stupore del portiere Sereni: la palla nel frattempo finisce in porta e il Catania vince la partita: «È uno dei nostri schemi», spiegherà lo stesso Plasmati.
Nato a Venezia, 59 anni, ex bancario, Vio è allenatore dal '79. La sua fortuna però è iniziata quando si è specializzato nelle punizioni: dal 2007 è stato collaboratore di Walter Zenga, prima alla Dinamo Bucarest, poi a Catania, a Palermo e infine all'Al Nasser. Zenga lo conobbe sul web, leggendo il suo libro «Più 30 per cento» (ovvero le possibilità in più, secondo lui, di far gol se si sfruttano le palle inattive) sulle teorie del calcio piazzato. Si incuriosì, lo contattò e cominciò a lavorarci insieme con risultati eccellenti.
La doppia barriera è una delle sue invenzioni, molto però resta top secret, anche perché ogni anno gli schemi cambiano: «Durante il gioco le squadre sono dislocate in base ai vari ruoli — ha scritto in suo saggio — ma la palla inattiva consente di rimescolare i ruoli e disorientare l' avversario».
Del nuovo staff viola, restano da citare Giulio Nuciari, confermato preparatore dei portieri, Cristian Savoia, responsabile della prevenzione, Simone Montanaro, altro tattico, e Jackob Friis Hansen, l'uomo portato a Firenze da Macia. I due infatti hanno già lavorato come scout al Liverpool. Dopo i Reds, Hansen è stato al Sunderland, poi, qualche settimana fa, ha incontrato Macia: a lui, come a Desideri, il compito di collaborare con l'area tecnico-sportiva.
© RIPRODUZIONE RISERVATA