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Udienza Lazio, Lotito dovrebbe spuntarla. La Fiorentina spera ancora nella Champions

Indipendentemente da come finirà, e lo sapremo tra oggi e domani, ormai è chiaro a tutti che l’Uefa, a differenza della Figc, fa maledettamente sul serio. Cioè, ha preso molto …

Redazione VN

Indipendentemente da come finirà, e lo sapremo tra oggi e domani, ormai è chiaro a tutti che l’Uefa, a differenza della Figc, fa maledettamente sul serio. Cioè, ha preso molto seriamente gli «inconvenienti», chiamiamoli così, in cui Lazio e Sampdoria sono incappate nel recente passato, entrambe coinvolte, seppur indirettamente, in scandali legati alle scommesse, e ha deciso di studiarli a fondo, per verificare se siano sufficientemente gravi da escludere i due club dalle prossime coppe europee, come previsto dal 2007 dall’articolo 50.3 dello statuto Uefa (e, nel caso della Samp, dal 2.07 del regolamento di Europa League).

LE RESPONSABILITÀ Il pagamento di un’ammenda per la squalifica di Mauri, colpevole di omessa denuncia; la penalizzazione di un punto (con ammenda) per la squalifica di Guberti, condannato per illecito sportivo. Due vicende molto diverse (evidentemente più grave quella blucerchiata), per le quali, però, tra ieri e oggi Lazio e Sampdoria si trovano di fronte allo stesso organo giudicante, la Commissione d’appello dell’Uefa, chiamata in causa dalla Disciplinare perché svolgesse ulteriori approfondimenti sui curricula dei due club italiani (e di un’altra decina di società europee). Già essere arrivati ad un secondo grado di giudizio racconta della serietà e della meticolosità con cui l’Uefa si è mossa: il tutto, però, stona con l’atteggiamento passato e recente della Figc (che ha inviato la sua relazione sulla Samp a Nyon solo quando gli è stata richiesta ufficialmente) e con la condotta passata della stessa Uefa, che un anno fa concesse senza nulla da ridire il lasciapassare al Torino di Ventura, invischiato nel calcio scommesse per un caso identico a quello della Samp. Perché un trattamento tanto differente? Qualcuno è arrivato persino a pensare che sia stato un altro club italiano (il presidente Ferrero ha indicato a Milano la base di partenza), coinvolto o no nelle vicende europee. Vero o no, comunque l’Uefa ha tenuto un comportamento ambiguo, che potrebbe scatenare polemiche infinite soprattutto se la Samp dovesse essere effettivamente sanzionata.

LE UDIENZE L’Inter (e la Fiorentina, pronta alla promozione al preliminare di Champions) sta alla finestra. Ieri si è consumata l’udienza della Lazio, che si è presentata a Nyon con un memoriale di quaranta pagine. Al club di Lotito vengono contestate due cose: il non aver mai comunicato all’Uefa quel piccolo particolare di Mauri, e il non essersi mai liberata di un giocatore tanto chiacchierato (proprio così). Probabile, comunque, che i legali biancocelesti riescano a far valere le proprie ragioni; in fondo, anche per l’Uefa, seppur dentro norme poco chiare, l’omessa denuncia non dovrebbe valere quanto l’illecito sportivo. Ed è per questo che il caso della Sampdoria è più delicato: stamattina (inizio alle 11) i difensori del club di Ferrero, coordinati dall’avvocato Lucio Colantuono, si riuniranno in udienza con i giudici dell’Uefa. Li aspetta un compito delicato che, comunque, finiranno di svolgere al Tas di Losanna, a cui anche l’Inter potrà ricorrere se la Sampdoria sarà salvata.

Alessandro Catapano - La Gazzetta dello Sport