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Tutti i premiati nella Hall of Fame del calcio italiano

Altri (illustri) nomi consegnati alla memoria della «Hall of Fame» del calcio italiano, cerimonia che premia i grandi del nostro calcio: ieri a Firenze, dentro il Salone dei Cinquecento di …

Redazione VN

Altri (illustri) nomi consegnati alla memoria della «Hall of Fame» del calcio italiano, cerimonia che premia i grandi del nostro calcio: ieri a Firenze, dentro il Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, si è svolta la terza edizione. Otto i nuovi fuoriclasse entrati in galleria: Franco Baresi (giocatore italiano), Gabriel Omar Batistuta (giocatore straniero), Fabio Capello (Allenatore italiano), Massimo Moratti (Dirigente italiano), Cesare Gussoni e Sergio Gonella (ex aequo nella categoria Arbitro italiano), Gianni Rivera (Veterano Italiano) e il due volte Campione del Mondo Eraldo Monzeglio (premio alla memoria); nomi scelti da una commissione composta dal presidente dell’Ussi (Unione stampa sportiva italiana), e dai direttori dei quotidiani sportivi nazionali, in testa quello della Gazzetta dello Sport Andrea Monti.

Cimeli

I premiati hanno consegnato un cimelio simbolico della loro carriera: la Hall of Fame, riconoscimento istituito dalla Figc e dalla Fondazione Museo del Calcio, si propone in questo caso come luogo fisico dove tramandare, attraverso gli oggetti donati, la memoria storica del nostro mondo del pallone. Capello (c’era il collega Prandelli a premiarlo: «Ho più di 2-3 dubbi per il Mondiale, vedremo di fare qualcosa di straordinario. Italia non testa di serie? Forse meglio così») ha consegnato la maglia con cui segnò lo storico gol del primo successo dell’Italia con l’Inghilterra a Wembley, Moratti la targa che certifica il Triplete del 2010, Batistuta una delle sue tantissime casacche viola, Gonella la divisa della finale Mondiale del 1978. Già 37 le leggende celebrate: tra gli altri Platini e Van Basten, Baggio e Maldini, Lippi, Sacchi, Trapattoni, Boniperti, Riva, Zoff, Piola, Scirea, Bearzot, Franchi. Presenti ieri il sindaco Renzi a fare da padrone di casa, e il numero uno Figc Abete: «Felice di poter ricordare chi sta facendo e chi ha fatto grande il nostro calcio. I bimbi in curva? Messaggio forte e positivo».

La Gazzetta dello Sport