Oltre che da La Nazione, Alessio Cerci è stato intervistato anche dalla Gazzetta dello Sport. Vi riportiamo uno stralcio in cui il giocatore dice le sue verità sulle tante "leggende" che si sono dette sul suo conto:
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Tutte le verità di Cerci (alla Gazzetta)
“Su di me quante leggende: vi spiego tutto”
Cerci, ha mai girato per la città con un micio al guinzaglio?
«Falso, non era un gatto ma il mio chihuahua Stiui».
Le liti con i vigili urbani.
«Vere. Abito in borgo San Jacopo, quando cambiavo macchina mi dimenticavo di esporre il pass per entrare in centro. Ogni volta mi fermavano gli stessi, e allora rispondevo: "Guardate che ci siamo visti ieri"».
Gli insulti per strada con i tifosi.
«Veri, mi sono state dette parole pesanti, io sono un uomo, rispondo se toccano mia mamma o la mia fidanzata».
A proposito, la sua compagna si sfogò su facebook con un attacco a Rossi e la squadra.
«Vero, ma la giustifico, stava solo parlando con un amico. Solo io e lei sappiamo cosa abbiamo passato in certi momenti. La amo perché è così, ho in mente di sposarla».
Il viaggio in Spagna in pieno campionato.
«Vero, ero a Formentera. Avevo già rimandato l'appuntamento sei volte, se non avessi firmato l'atto d'acquisto della casa che ho comprato là avrei perso 300 mila euro. Siccome il notaio sarebbe arrivato il giorno dopo, chiamai la società per informare che sarei rimasto un giorno in più».
Lo scontro con Mihajlovic nell'ultimo ritiro estivo: Sinisa scelse di non convocarla per l'amichevole a Newcastle.
«Vero, con lui mi sono scusato, ho un ottimo rapporto, tanto che ci sentiamo ancora. Quel giorno, in partitella, mi chiese di fare una rincorsa. Disubbidii solo perché avevo dolore al piede, neppure dovevo allenarmi».
S. BARG.
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