Come sta Pepito? Fosse per lui probabilmente sarebbe già in gruppo a correre, scattare, combattere attraverso il potenziamento la complessità border line del ginocchio. Il dolore infatti è retrocesso alla soglia di fastidio o anche meno, qual è allora il problema? Con gli occhi chiede questo, Rossi, a chi cerca di inquadrare il recupero in un’ottica più completa: che è quella a medio-lungo raggio, cioè la prospettiva di una stagione intera su tre fronti, più la Nazionale. Perché l’equilibrio già precario del ginocchio non deve sistematicamente oscillare verso il sovraccarico a causa del lavoro sul campo. E’ ovvio che un atleta debba allenarsi per giocare, anche in assenza di lesioni il dolore è la spia di un equilibrio che non c’è. A questo punto è arrivato il momento di fare chiarezza per la stabilità non solo fisica di un giocatore così importante costretto a convivere con la fragilità del ginocchio.
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Tutta la verità su Pepito Rossi
L’attaccante da un superconsulente, poi sarà presa la decisione: gli ultimi aggiornamenti.
In accordo con il proprio staff medico, la Fiorentina ha deciso di rivolgersi ad un consulente di fama mondiale che esercita in Europa (la scelta è ristretta a tre-quattro nominativi): entro una settimana la visita offrirà un altro punto di vista qualificato per valutare la gestione di un arto già operato tre volte. Le opzioni potrebbero essere due: 1) Continuare con la terapia conservativa, magari aggiustandola, evitando altre azioni cliniche; 2) Ripulire il menisco attraverso un’artroscopia, cercando di non alterare la stabilità del ginocchio già precaria. Perché è proprio il menisco che rende più saldo un arto già sottoposto a 3 interventi. Una terza opzione per ora non viene presa in considerazione, perché l’equilibrio di un ginocchio così stressato è sottilissimo e ogni ipotesi potrebbe essere smentita (e La Gazzetta dello Sport parla di un Rossi che potrebbe star fuori per un mese).
A proposito di equilibrio, nessuno sottovaluta lo stato d’animo di Giuseppe Rossi: dal premondiale in poi lo stress psicologico del giocatore è stato altissimo, l’amarezza è stata sostituita dalla volontà di dimostrare più che mai la propria integrità fisica. Forzando troppo? Difficile dare giudizi di merito, perché si entra nel campo sentimentale dell’orgoglio. Da Moena in poi Rossi si è infatti sottoposto ad una preparazione mirata e intensa, faticando più degli altri per tornare in forma.
L’ultima notizia sul suo sito personale è datata 14 marzo. Si intitola «Buone notizie da Vail». Un posto che che probabilmente Rossi non vedrà più.
La Nazione
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