Calda, caldissima, bollente accoglienza di Siviglia che, a nove anni di distanza dall'ultimo dribbling, riabbraccia il figliol prodigo Joaquin - scrive Stadio -. Difficile non comprendere nel profondo, davanti ai 20mila tifosi in tripudio accorsi al Benito Villamarin, la scelta dell'esterno offensivo di Puerto Santa Maria. La giornata andalusa del Pisha, il ragazzo, com'è stato affettuosamente ribattezzato da queste parti fin dalle prime apparizioni con la casacca betica, inizia attorno alle 9.30, al momento dell'atterraggio all'aeroporto di San Pablo. L'accoglienza è subito calorosa.
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Tripudio Joaquin: in 20mila a Siviglia per lui
Presentazione in grande stile ieri sera allo stadio Villamarin
Ad attendere l'incarnazione delle ultime stagioni felici del Betis, infatti, c'è un nutrito manipolo di tifosi. Gli occhi di Joaquin brillano e gli spunta un sorriso che va da orecchio a orecchio, che non l'abbandonerà più per tutta la giornata. L'ormai ex fiorentino, in tenuta più che casual - scarpe sportive bianche alla caviglia, pantaloni extralarge blu scuro e maglietta verde militare aderente - si concede con generosità agli aficionados, che non smettono di abbracciarlo e di attorcigliargli sciarpe biancoverdi attorno al collo.
Una corsa in sede per le ultime formalità, poi di corsa all'Ospedale Nisa per le visite mediche di prammatica. Neanche il tempo di scendere dalla macchina, che si ripetono le scene di giubilo ed entusiasmo, a cui si unisce pure il personale della clinica. Bazzecole, rispetto a quanto avviene, più tardi, al Benito Villamarin, preso letteralmente d'assedio dall'universo betico, che si presenta ai cancelli dell'impianto ben prima delle 19.45, orario dell'annunciata apertura dei cancelli. È vero tripudio.
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