Il prossimo sarà il numero dieci. Nel senso di decimo allenatore dell'era Della Valle. Una media di uno all'anno. Ma se consideriamo le cinque stagioni di Prandelli appare evidente che per uno azzeccato fino ad oggi ce ne sono altri otto passati senza lasciare grandi tracce, se escludiamo quelle sul viso di Ljajic e la promozione del Mondo, oltre a quella della mitica Florentia Viola, che nel giro del suo anno di vita un paio di allenatori li aveva già messi in lista.
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Tosti, aziendalisti, stressati: almanacco degli allenatori dei DV
Montella sarà il decimo: ma deve sapere che Firenze lascia il segno…
Il primo durò addirittura solo nove giornate. Era un eroe della Fiorentina primissimi anni ottanta. Il suo nome: Pietro Vierchowod, difensore tostissimo e allenatore criptato da un carattere espansivo neanche un po'. Alle sue spalle una brevissima esperienza a Catania. I Della Valle e Giovanni Galli puntano su di lui per il ritorno tra le grandi. Invece Pietrone il duro si pianta come una Lambretta grippata su una strada apparentemente in discesa: c'è grande entusiasmo e una squadra di categoria superiore. Ma Vierchowod sente troppo la tensione. E' C2, ma sembra A: per il pubblico pazzesco e l'attenzione dei media. Il duro non si piega e alla fine si spezza. E così arriva il Cava. Tipo più furbo e supermotivato. Piazza il bandierone viola sul terrazzo del suo appartamento sui lungarni e si muove da simpatico marpione con la stampa, che gli vuole bene, così come la città, che ne apprezza i risultati. Il gioco importa il giusto. Conta tornare su. Prima possibile. Cavasin si è messo in luce a Lecce, dove con due salvezze consecutive si è guadagnato addirittura la panchina d´oro. L´occasione è pazzesca. La Fiorentina gli vibra addosso. «Fra pochi anni voleremo tutti insieme in Champions League» grida un giorno durante il ritiro estivo davanti all'hotel che ospita la squadra. Una dichiarazione vera a metà: quel giorno sarebbe arrivato ma sulla panchina ci sarebbe stato un altro allenatore, perché la sua "B" si ferma nel freddo di Trieste, quando Lucchesi gli fa ciao per fare posto all´allenatore tifoso, quello con la tessera del viola club in tasca.
Ecco Mondonico, finalmente. Era una vita che doveva arrivare. E' lui l´eroe della promozione col doppio spareggio. E anche uno dei più amati per definizione, per la sua storia divisa tra il granata e il viola. Ma il Mondo non regge. E a un certo punto, dopo una trasferta a Udine, dice "vado via". E´ a quel punto che entra in gioco Sergio Buso (scomparso il dicembre scorso), che allena i portieri e prende appunti tattici con la maniacalità del fisico nucleare. Ma la Fiorentina barcolla, la classifica fa paura e i Della Valle intervengono in prima persona mettendo sotto il contratto il mitico Zoff. Quello dei cattivi pensieri. Dopo la finale persa agli Europei con la Francia e l'avventura con la Lazio, il portiere campione del mondo viene tirato dentro in mezzo ai dubbi. Fiorentina salva, alla fine. Ma Zoff altrove, con l´accordo di tutti.
Perché sta per iniziare l'era Prandelli, decisa già mesi prima a Milano. Nel frattempo è cambiato il diesse ma il tecnico è lui. Progetto ambizioso e, finalmente, un po' di gioco. Nascono quattro anni e mezzo da sogno, anche se alla fine, oltre a un pugno di mosche in mano, resta in circolo solo veleno. Considerati gli errori precedenti e la Fiorentina da grande Europa durata un bel po´ a quel punto sbagliare candidato sarebbe fatale.
E infatti così va. Da Catania arriva Sinisa il condottiero. E' il tecnico numero 7. Qualcuno rilascia una dichiarazione politica: "Finalmente uno con gli attributi". Dopo un anno e qualcosa sarà possibile dire che in effetti la sua Fiorentina ha fatto venire due attributi così a tutti. Ma non è colpa sua. L´involuzione è generale. Ddv si è tirato indietro: l´effetto domino, sia tecnico che esistenziale, è inevitabile. Lo si capisce quando il caos totale esplode all´improvviso nella testa di un bravo professionista come Delio Rossi in quella notte di nevrosi ai massimi. Il numero nove è Guerini, che vorrebbe evitare la panchina ma non può. Alla fine è lui (ex allenatore) l´ultimo eroe, prima del numero dieci, cioè Montella (ancora Catania, accidenti) se tutto va come deve andare.
Infine una curiosità. O otto curiosità: Prandelli e Mihajlovic fanno i ct, Mondonico, dopo l´operazione e una breve esperienza a Novara, lo puoi vedere in tv. Vierchowod ha smesso di allenare da parecchio e lavora per la Rai. Cavasin è retrocesso un anno fa con la Samp. Zoff dopo Firenze ha chiuso. Rossi è sotto squalifica (ma sta per tornare) e Guerini fa il dirigente. Firenze ti segna dentro, insomma. Montella lo saprà?
Benedetto Ferrara - La Repubblica
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