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Toni fa gol ai sentimenti

L’articolo di Benedetto Ferrara sul bomber viola

Redazione VN

La storia di Luca Toni è speciale come quel suo fisico che non finisce mai. Lui cerca palloni, si affanna, a volte rotola giù e spesso arriva dove vuole. Lui smuove avversari e sentimenti, che è la cosa più difficile. Forse perché gioca a calcio con il tempo, e lo fa con una passione molto simile a quella di chi va a tifare per lui e per la Fiorentina. O forse perché a 35 anni sei un uomo e, se da una parte il fiato e i riflessi iniziano a lanciarti segnali, dall’altra tu hai iniziato a conoscere la vita e a mettere da parte soddisfazioni e malinconie, gioie da urlo e lacrime di dolore. E allora ci sta che a 35 anni il pallone sia più semplice di quello che era prima. Magari raggiungerlo a volte è più faticoso, ma viverlo inizia ad essere solo un divertimento. Grande, come la consapevolezza della fortuna che ti porti dentro. Anche per questo i tifosi vogliono bene a Luca Toni. E ogni gol è condiviso perché è sempre figlio della stessa lotta.

I dirigenti della Fiorentina raccontano che tutti gli allenatori passati dal Franchi si sono complimentati con loro per la forma del centravantone, quello che in tanti pensavano fosse ormai un ex . E invece sette gol sono molti. Ed è vero che all’inizio del 2013 anche lui ha sofferto un po’ la fatica. Tutto clamorosamente normale per uno che doveva fare la riserva di lusso e si è ritrovato titolare di una Fiorentina che in attacco non riusciva a quadrare il cerchio. Ma il gol contro il Parma ha rimesso nella testa di tutti una certezza: Toni c’è. Perché si diverte ancora, perché ha un fisico integro, perché questa è casa sua. E perché il calcio è un po’ cambiato e se stai bene adesso hai buone possibilità di allungarti la carriera di un bel po’.

Merito di un lavoro personalizzato che stabilisce i carichi in base alle tue condizioni del momento. Poi c’è la questione dell’allenamento in palestra, che da queste parti esclude pesi e carichi eccessivi. Si lavora molto con gli elastici e coi palloni. E sull’equilibrio, attraverso gli esercizi della ginnastica priocettiva, un tempo usata soprattutto per la riabilitazione, oggi punto fermo anche in fase di preparazione atletica. L’eliminazione dei pesi e una visione più attiva ma anche meno traumatica dello sforzo, oltre a prevenire infortuni aiuta a costruire quell’equilibrio che per il calciatore è un’arma fondamentale per ottimizzare lo sforzo atletico. Figuriamoci per un giocatore alto più di un metro e 90. Dietro a tutto questa capacità di non mollare, naturalmente, c’è una vita da vero professionista. Perché i test di Toni fanno invidia a quelli di compagni di sette o otto anni più giovani di lui. Questo per dire che, nonostante i 35 anni, Luca Toni non è uno di quelli che vanno gestiti con particolari attenzioni. Il fatto che non può essere sempre quello di un tempo è normale, ma il fatto che spesso riesca a fare le cose di sempre forse lo è un po’ meno.

Tutto questo senza aggiungere il suo valore umano dentro il gruppo. Esperienza, passione, buonumore e serietà professionale. Al di là di un attacco ancora imperfetto, la sua firma per la Fiorentina, a conti fatti, è stata un gran colpo. Scherzando gli dicevano tutti: «Ma come vai a Firenze? Ma non hai smesso?». Battute tra amici, sì. E allora il vecchio Toni e furmini è già a un passo dal primo bonus (25 mila euro) da incassare al gol numero otto. Sì, certo, parlare di soldi stona quando pensi a uno che non è certo venuto qui per farsi ricco. Ma la società ha già pronto un altro anno di contratto per lui: stesse cifre (500 mila euro), stessi bonus. D’altra parte se due quarantenni come Giggs e Zanetti pensano di rinnovare per un altro anno, Toni può starsene tranquillo al suo posto. Perché è bello inseguire quei palloni. E cadere, rialzarsi, sgomitare, fare gol per quella gente che in te vede un amico, un fratellone, non una star.

Benedetto Ferrara - la Repubblica