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Toni 2, il ritorno. Ma anche Pandolfini negli anni ’60…

Anda e rianda, si dice qualche volta a Firenze. Non è elegante, ma si fa prima. Traduzione: andare e tornare. È il caso di Toni, ma ce n’è anche un …

Redazione VN

Anda e rianda, si dice qualche volta a Firenze. Non è elegante, ma si fa prima. Traduzione: andare e tornare. È il caso di Toni, ma ce n'è anche un altro caso nella Fiorentina, lontano. Oggi è tutto un parlare di Luca Toni, definito, a seconda delle tendenze, il figliol prodigo, oppure un cavallo di ritorno. Una cosa è garantita: il giocatore è tornato a Firenze contentissimo e si sente (senza offesa) ringiovanito dai 35 anni ufficiali.  Ha girato mezza Italia, ribadendo di essere stato svezzato dal Firenzuola.

Le altre squadre sono Modena, Empoli, Lodigiani, Treviso, Vicenza, Brescia, Palermo, Juventus, Genoa e in ultimo in Arabia sotto la guida di Walter Zenga. In viola arrivò dal Palermo, era il 1995. Da non trascurare due stagioni al Bayern Monaco. Ora ha la maglia numero 30. E adesso, con l’affetto dei tifosi che conoscono il suo amore per la Fiorentina, eccoci ad Egisto Pandolfini di Lastra a Signa, classe ’35, tante e tante volte in viola (148 con 36 gol) e nove in azzurro. 

Da ragazzino giochicchiava, racconta, su una specie di campo in via delle Panche e sognava di diventare non calciatore, ma un ciclista. La Fiorentina lo cedette alla Spal per tre milioni. Ne dovette sborsare diciotto per riaverlo, ma infine ne ebbe sessanta dalla Roma di Ghiggia e di Bronee. 

Sono storie di casa nostra, un ballo di soldi, ma anche di sentimenti.

La Nazione