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Tomovic: “Ormai non penso più alle critiche. Il rinnovo? Non ci credevo nemmeno io”

Il difensore della Fiorentina si confessa in un'intervista: "Questa estate non c'è stata rivoluzione, l'ossatura del gruppo è la solita"

Redazione VN

Sul settimanale del giornale La Nazione, Viola Week, troviamo una lunga intervista la giocatore viola Nenad Tomovic. Ecco i passaggi più importanti:

«Adesso tocca a noi – è il suo grido di battaglia –. Tocca a noi far vedere quanto di buono può riuscire a fare questa squadra e guardare avanti, con orgoglio e ottimismo».

Secondo lei la Fiorentina uscita da questa estate... «turbolenta» è più o meno forte rispetto a quella della scorsa stagione?

«Nonostante tutto la squadra non è cambiata molto. Non c’è stata nessuna rivoluzione. Ok, è andato via Alonso e sono arrivati nuovi giocatori ma credo la base, l’ossatura, del gruppo, alla fine sia la stessa del recente passato».

Diciamo così: avrà capito che da qualche tempo lei è considerato un po’... l’elemento da mettere nel mirino. Lo sa?

«Guardi, sono arrivato qui quattro anni fa. Sono stato elogiato per un paio di partite, forse tre e poi sono iniziate le critiche. A volte anche giuste, ma altrettante volte sicuramente sbagliate».

Dunque, l’hanno costretta a farci l’abitudine?

«I primi tempi, sono sincero, ci sono rimasto male. Ci stavo male. Poi ho capito che funziona così, che bisogna evitare di pensarci, guardare avanti, fare il proprio lavoro e rimanere tranquilli. Anche perché, non credo sia un caso che indossi ancora la maglia della Fiorentina e che mi si continui a dare tanta fiducia».

A proposito, la maglia della Fiorentina sarà sua fino al 2020... Complimenti, ha firmato un contratto da record...

«Beh, anche questo è vero. Ho avuto una bella fortuna a vedermi presentare un rinnovo così importante».

Possiamo azzardare? Il suo procuratore deve essere molto bravo... diciamo pure un genio...

«Sì, sì, Alessandro (Lucci ndr) è stato bravissimo e vi confesso che quando mi ha messo davanti il mio nuovo contratto con la Fiorentina quasi non ci credevo neppure io».

Ci racconta come nello spogliatoio avete vissuto l’addio di Alonso?

«E’ stata una sorpresa per tutti. Sì, anche per lui. E’ accaduto tutto molto in fretta e il giorno un cui è iniziata la trattativa, Marcos era... pensieroso. Credo abbia avuto un’occasione incredibile per la sua carriera».

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