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Tifosi, slogan forti e faccia a faccia col tecnico

I tifosi sembrano annichiliti e quasi rassegnati

Redazione VN

«Venite, l’allenatore Rossi vi vuole nello spogliatoio». Un’ora e mezzo abbondante dopo la fine, gli steward della Fiorentina superano lo sbarramento della polizia e invitano tre-quattro tifosi ad andare ad ascoltare le giustificazioni, e verosimilmente le scuse, del mister e della squadra.

Inusuale? Sì, certo. Ma anche la situazione della Fiorentina e dei suoi protagonisti non ha precedenti. Sembrano annichiliti. O rassegnati. Come i tifosi che si sono visti reclutare fuori dallo stadio. Di fronte all’imponente schieramento di polizia con caschi e manganelli, solo cinquanta-sessanta persone in viola, mute, a digerire l’indigeribile. Prima la «tragedia» con la Juve; ieri due regali al Chievo. E’ dura.

La rabbia, il popolo viola l’aveva sfogata dopo il fischio di chiusura.Slogan forti ai giocatori: Definiti uomini... che non valgono nulla. Per tutto il primo tempo, invece, curva Fiesole zitta. Dietro uno striscione: «In silenzio per non dimenticare». Lo 0-5 del 17 marzo come un lutto. La notizia filtra dall’interno dello stadio: dove si sussurra dell’arrabbiatura di Andrea Della Valle. Che, nonostante la perdita del padre, Dorino, vuole venire a Firenze per preparare la «trasferta impossibile» di sabato con il Milan. Prima della partita col Genoa a Marassi, ADV riuscì a dare una scossa. (...)

La Nazione