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Tifosi “moderati” contro Montella: è già resa dei conti

Il doppio ko col Siviglia ha inasprito il rapporto tra presidenza e tecnico. L’articolo di Benedetto Ferrara

Redazione VN

Il problema, in parte, sta nella supremazia del marketing 2.0 e negli hashtag con cui invadi la vita della gente proponendo l’immagine di una possibile impresa per provare a vendere qualche biglietto in più. Poi succede che Basanta fa un liscio che nemmeno in piazzetta e poi ancora un altro tanto per gradire. E allora l’hashtag diventa subito #riperdiamolainsieme, con davanti un’ora di non partita accessoriata da un rigore scaraventato in piazza Mino a Fiesole dal sinistro spaziale di Ilicic. Poi il buio, i fischi, gli olè, i cori per Batistuta, parole dure e risse verbali sui social. Chi sta con Montella, chi contro e così via. Ciò che resta di buono, invece, sono gli applausi per il Siviglia, squadra di altra categoria e, soprattutto, società di altro pianeta: cinque finali in nove anni. Invece di sbraitare, meglio prendere appunti per imparare qualcosa, ammesso che qualcuno abbia l’umiltà per farlo.

Ma a che serve scaraventare al macero una intera stagione (tra l’altro non ancora finita), per essere stati eliminati in semifinale dalla detentrice della coppa? Il Siviglia, non il Dnipro. Certo, c’è modo e modo di uscire di scena e nelle due semifinali giocate in questa stagione, la Fiorentina ha dimostrato che quando il gioco si faceva duro quelli più duri erano sempre gli altri: la Juve a Firenze e il Siviglia nel secondo tempo giocato otto giorni fa. Ed è lecito chiedersi perchè il tecnico se ne sia uscito in quel modo. La storia dei giocatori che se ne andranno, delle dimensioni di questa società e dei fischi ingiusti. E tutti si chiedono se dietro a quelle parole ci sia altro, cioè la sua voglia di chiudere i conti con Firenze e, soprattutto, con Mario Cognigni, l’uomo con cui il tecnico non vive esattamente un idillio da luna di miele.

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