"Sono le due facce del gol, Giovanni Simeone, 22 anni di Buenos Aires, Argentina, e Cyril Théréau, 34 primavere di Privas, in Francia. Il giovane destinato a consacrarsi nel crack del presente e del futuro, e l’esperto, quello che dovrà rappresentare la guida nello spogliatoio e sul campo senza avere la presunzione di essere «il maestro».
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Thereau, l’altra faccia del gol: con un record in testa
La scorsa stagione Thereau era riuscito a segnare in quattro partite consecutive. Ora siamo a tre...
"Thereau - scrive La Nazione - lo ha detto fin dal giorno della sua presentazione: punta ad aiutare tutti a crescere, in particolare quell’argentino col gol che scorre nelle vene. Sono loro due delle armi più pericolose a disposizione di Stefano Pioli, in particolare l’ex Udinese. Perché sa fare l’esterno, prevalentemente a sinistra, la seconda punta, e pure il trequartista. Duttilità questa che gli permette di cambiare posizione in ogni momento della partita, di fatto lasciando gli avversari senza punti di riferimento, quella prevedibilità che giusto la scorsa stagione era diventata un nervo scoperto della squadra di Sousa. Cyril, invece, no: di farsi imbavagliare dall’avversario non intende saperne.
"Cinico quanto basta per prendere il pallone e sistemarlo sul dischetto trasformando il suo secondo penalty della stagione, seppur con una maglia diversa, un primo record lo ha già infranto: mai era riuscito a segnare nelle prime tre giornate di campionato e, adesso, punta al poker in campionato sabato contro il Bologna.
"la scorsa stagione era riuscito a festeggiare per quattro partite di fila, dalla nona (con una doppietta al Pescara) fino alla dodicesima, trafiggendo Palermo, Torino e Genoa, ma stavolta l’asticella si è alzata in maniera importante. Sì, perché Thereau ha già fatto centro anche in coppa Italia, sempre coi bianconeri di Delneri, festeggiando una rete in ogni partita disputata, praticamente in apnea. Per arrivare ad eguagliare e superare il suo record di 13 centri realizzato con la maglia del Charleroi, in Belgio, la strada, però, è ancora lunga.
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