E’ la favola di Natale del calcio italiano questa Fiorentina. Giocatori che trattano la palla con confidenza già a partire dal portiere (chiunque sia), azione che parte a palla bassa e la consapevolezza di avere pochi limiti. Tutti bravi ragazzi, e ci piace ricordarlo adesso che i tempi degli schianti in auto all’alba e delle ubriacature sguaiate sembrano lontani anni luce, e invece si tratta di pochi mesi. Tutti professionisti ultra esemplari. Lo hanno dimostrato anche ieri, quando c’era il rischio che qualcuno si sentisse già col panettone in mano. Montella — il vero leader — li aveva punzecchiati nell’orgoglio, ammonendo sui pericoli della trasferta di Palermo.
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Tecnica e cuore. Meglio di così…
E’ la favola di Natale del calcio italiano questa Fiorentina. Giocatori che trattano la palla con confidenza già a partire dal portiere (chiunque sia), azione che parte a palla bassa …
L’intervento dell’allenatore alla fine si è rivelato utile, il merito è della squadra. La Fiorentina ha aggredito il Palermo già al fischio d’inizio mostrando un piglio da grande. Lo confessiamo: alla fine del primo tempo eravamo pessimisti. Con quattro palle gol sprecate il resto della partita poteva riservare brutte sorprese. Siamo contenti di esserci sbagliati perchè Jovetic è tornato il genietto dell’area di rigore, mentre assistevamo a una partita straordinaria di Toni, che avrebbe almeno meritato la soddisfazione del gol.
La Fiorentina ha annientato un povero Palermo con la grazia e l’educazione che solo le squadre di un livello superiore sanno mantenere costanti per tutti i novanta minuti. Migliaccio ha preso il posto di Pizarro e si è messo a sgobbare in mezzo al campo. Non è il Pek, e anche lui lo sa bene. Ma l’ingresso di una riserva (se mai ce ne sono in questo gruppo) non ha sconvolto gli equilibri della squadra. Neto non è stato impegnato per manifesta superiorità della difesa viola sull’attacco del Palermo, Miccoli si è consolato con l’ennesima sfumatura da gallo cedrone mentre i Montella boys hanno spianato l’avversario senza difficoltà. L’ispiratissimo Jovetic ha beffato Ujkani due volte, prima rubandogli il tempo sull’uscita e poi umiliandolo con un perfido cucchiaio dal dischetto. Grande Stevan, è tornato lui al punto tale da litigare per tirare il secondo penalty. Gli spettava, ma misteriosamente Gonzalo ha preso il pallone e ha fatto gol. Dettagli che non hanno scalfito la festa finale. Questa Fiorentina ci fa godere e dà spettacolo su tutti i campi d’Italia. Un motivo di orgoglio in più per amare la maglia viola.
La Nazione
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