Hanno studiato insieme Corini e Montella, quindi è facile immaginare che la Fiorentina saprà bene cosa l'aspetterà questo pomeriggio a Verona.Il Chievo è razionale, come il suo nuovo allenatore, copre bene gli spazi, sa sfruttare con cinismo le occasioni che gli capitano nell'arco della partita. Ed è anche fortunato, come è successo contro la Sampdoria, visto che prima della sosta per le nazionali la vittoria è arrivata proprio alla fine per una papera del portiere Romero e favorita da un fallo ignorato dall'arbitro. La fortuna, però, è una qualità. Corini ha dimostrato di averne. Una partita, una vittoria. Per adesso bottino pieno. Ha subito rimesso in piedi la sua creatura, che veniva da cinque sconfitte consecutive. Soprattutto ha restituito ai veronesi la fiducia che avevano perso. Il Chievo, ora, c'è.
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Tattica e cinismo, la nuova strada del giovane Corini
Hanno studiato insieme Corini e Montella, quindi è facile immaginare che la Fiorentina saprà bene cosa l’aspetterà questo pomeriggio a Verona. Il Chievo è razionale, come il suo nuovo allenatore, …
Nella sosta il neo tecnico, regista di talento con un passato nella Juventus, ha perfezionato i meccanismi relativi alla parte tattica, il 4-3-3 che è la base del suo gioco e ha recuperato Sergio Pellissier, il capitano, ma soprattutto il grimaldello necessario ad aprire le difese avversarie. Pellissier, da solo, però non basta. (...) Ma nonostante con questa maglia abbia segnato oltre cento gol (103 per la precisione), di cui 78 in serie A, l'avvento di Corini ha cambiato le cose. Ora è l'organizzazione tattica l'arma del Chievo. (...)
Nel 4-3-3 di Corini la difesa è alta per accorciare la squadra, il centrocampo è solido e dinamico, impreziosito dalla corsa di Luciano, l'ex Eriberto che a Verona ha trovato la sua dimensione e in cui gioca Hetemaj, obiettivo sia della Fiorentina di Corvino che di quella targata Pradè. Thereau è l'elemento capace di rompere gli schemi, trequartista dietro Pellissier, ma pronto a pungere sulle fasce. Non un campione, sia chiaro. Ma un giocatore duttile e di qualità, che spesso nel Verona fa la differenza. Toccherà a lui scompaginare il gioco e al tempo stesso provare a mettere il bavaglio a Pizarro. Da amarcord il duello a distanza ravvicinata tra Toni e Dainelli, amici per la pelle e compagni di squadra in una Fiorentina che non c'è più ma che i Della Valle vogliono ricostruire forte come allora. (...)
Corriere Fiorentino
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