«Nel mio ufficio ho due foto, una riguarda proprio Roma-Fiorentina di otto anni fa, gara d’esordio in A dei Della Valle: perdemmo 1-0 e il gol lo segnò Montella. Ecco, al nostro allenatore io ho chiesto di farsi perdonare». L’amministratore delegato, Sandro Mencucci, ha spiegato come la tappa all’Olimpico, sponda romanista, della Fiorentina non possa essere catalogata come una trasferta qualsiasi. Troppi gli ex che hanno percorso l’autostrada del Sole nelle due direzioni. Uno di questi, però, non sarà mai uno qualunque: Gabriel Batistuta. Il 26 novembre del 2000 quello che non avrebbero mai voluto vedere i tifosi viola accadde proprio quando la partita si stava avviando alla conclusione. Gran destro qualche metro fuori area e Toldo è trafitto sotto la traversa. Solo lui poteva segnare così, e solo il Re Leone poteva ‘festeggiare’ la rete, con un pianto nascosto dalle mani e poi dall’abbraccio dei compagni, giallorossi. Uno di questi proprio Montella che durante l’estate aveva duellato con Bati per il numero della maglia. Ma il 9 non si mosse dalle spalle dell’Aeroplanino, con il 18 finito sulle spalle dell’argentino. In molti quella sera piansero anche a Firenze, non tanto per la sconfitta, ma per aver realizzato di colpo che Batigol era definitivamente un giocatore della Roma. Aspetto probabilmente metabolizzato solo all’83’ di quella partita. Certo, quella di oggi sarà la partita degli ex, di Pradè, di Montella, di Toni e di Osvaldo (senza dimentiare Pizarro che non ci sarà e al quale va l’abbraccio di tutti noi). Ma quel Roma- Fiorentina ha segnato la fine di un’epoca, non di un amore che Firenze ha e avrà sempre per il suo campione: Gabriel Omar Batistuta.
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Tanti ex e quelle lacrime di Bati, è una sfida speciale
Il Roma-Fiorentina del 2000 che segnò la fine di un’epoca
La Nazione
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